SICILIA E ARTE: BASILICA LA COLLEGIATA DI CATANIA

Procedendo lungo la via Etnea, forse la più antica e la più elegante tra le vie di Catania, a breve distanza del Palazzo dell’Università, si può ammirare uno stupendo monumento di stile Barocco, è la Chiesa Basilica della Collegiata dedicata a Maria SS. dell’elemosina.

di Francesco Costanza

 

Procedendo lungo la via Etnea, forse la più antica e la più elegante tra le vie di Catania, a breve distanza del Palazzo dell’Università, si può ammirare uno stupendo monumento di stile Barocco, è la Chiesa Basilica della Collegiata dedicata a Maria SS. dell’elemosina. Ricostruita dopo il terribile terremoto del 1693, su un progetto di Angelo Italia, uno dei suoi ultimi lavori (se non l’ultimo), grande protagonista del Barocco Siciliano, frate Gesuita Urbanista e architetto Italiano convertitosi definitivamente allo stile Barocco dopo avere conosciuto Guarino Guarini e le sue opere. Il Progetto non più allineato al vecchio edificio distrutto, rispecchiava la volontà di una svolta epocale e di una stagione barocca appena sbocciata. La costruzione avviene nei primi anni del XVIII secolo, la facciata fu progettata dall’architetto polacco Stefano Ittar, particolarmente attivo in Italia e ambientatosi a Catania dove aveva sposato la figlia di un’altro grande architetto e progettista “Francesco Battaglia”.

L’esterno fedele alla tradizione siciliana si presenta con una facciata campanaria suddivisa in due ordini, la prima parte con sei colonne in pietra a sostegno di una balaustra, nel secondo ordine vi è un finestrone centrale con a lato 4 grandi statue raffiguranti San Pietro, San Paolo, S. Agata e Santa Apollonia, mentre nell’elemento centrale vi si alloggiano le Campane. L’ingresso in chiesa è preceduto da un’ampia scalinata che delimita l’intero sagrato. L’interno è realizzato a pianta basilicale a tre navate, delimitate da otto pilastri e tre absidi, una delle quali maggiore da poter contenere la realizzazione del coro dei canonici. Nella navata centrale vi si trovano il battistero, tre altari con dipinti su tela di Francesco Gramignani e di Olivio Sozzi, riproducenti immagini sacre e un martirio di Sant’Agata. In fondo alla navata si trova l’altare dell’Immacolata con una statua marmorea della Madonna. Nell’abside della navata centrale è posto l’altare maggiore con un’icona della Madonna col bambino, copia dell’icona bizantina della Madonna detta dell’elemosina (della Misericordia) venerata nel Santuario di Biancavilla (CT). Sempre nell’altare maggiore vi si trovano l’organo del XVIII sec. un coro ligneo e 36 stalli (seggiolo da parete) e lateralmente due tele del pittore Giuseppe Sciuti. Nella navata di sinistra vi si trova la cappella del SS. Sacramento con l’altare interamente in marmo. Gli splendidi affreschi della volta sono stati eseguiti nel 1896 sempre da Giuseppe Sciuti.