Palermo, 30 ago – Si e’ dimesso il presidente del Cerisdi, Centro ricerche e studi direzionali. Con una nota al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, Adelfio Elio Cardinale, ha rassegnato le sue “dimissioni irrevocabili”. Alla base della scelta, come spiega lo stesso Cardinale in una nota, la sostanziale paralisi in cui si trova il centro studi a causa dei ridotti trasferimenti regionali.
“Queste dimissioni – dice il presidente dimissionario – non sono una presa d’atto di una debolezza, ma un atto di potere intellettuale e di volonta’ piena. Si sta spegnendo, nella nostra Isola, una delle ultime luci residue nel campo dell’alta formazione. Tutto cio’ testimonia la mancanza di una relazione virtuosa tra la Regione e la sua cultura”.
“Questo Centro di eccellenza, istituito e normato dalla Regione – spiega Cardinale -, ha sempre ricevuto risorse adeguate dal Governo regionale, malgrado ripetute riduzioni negli anni, per raggiungere le proprie finalita’ qualificate e prestigiose. Nel 2013 e’ stato erogato un contributo assolutamente inadeguato, quasi irrisorio, per motivazioni apparentemente non comprensibili”.
“Apprendo dalla stampa la notizia delle dimissioni del professor Adelfio Elio Cardinale, dal
Cerisdi: Alleluia alleluia. Il Cerisdi e’ infatti uno dei classici enti mangiasoldi che volevo mettere in liquidazione
con finanziaria scorsa e che l’aula ha salvato con una serie di emendamenti finanziari a favore. Doveva fare alta ricerca,con un castello bellissimo donato in comodato d’uso dalla Regione e invece ha organizzato splendide cerimonie nuziali in una cornice di grande suggestione. Per carita’ nessuno scandalo, piu’ gente si sposa meglio e’, cresce la popolazione siciliana, ma non si capisce perche’ noi dobbiamo dare soldi per tale finalita’. E’ la duplicazione di tante altre cose ed e’ l’ora di smetterla di finanziare enti solo
per mantenere una parte della casta. Ringraziamo il professore per l’incarico che ha svolto, ma sicuramente non
ci strappiamo le vesti per queste dimissioni. Valuteremo se esistono le condizioni per il commissariamento e avviare la liquidazione, in modo da restituire il castello alla pubblica
fruizione”. Lo dice in una nota il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta.
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