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di redazione
Palermo, 23 ago – ”E’ necessario chiarire che il piano faunistico e venatorio non serve altro che a dividere il territorio regionale in tre parti: una destinata agli ambiti territoriali di caccia; una alle Aziende faunistico, venatorie e agrovenatorie; e una terza declinata a protezione della fauna attraverso le oasi, i parchi e le riserve naturali. La legge 157 prevede che il Piano sia revisionato ogni cinque anni, decorso tale periodo si possono apportare eventuali modifiche. Questo non significa che, trascorsi i cinque anni, decadono gli ambiti di caccia, le aziende faunistico e venatorie, e soprattutto le zone di protezione, che invece restano costituite e funzionanti”. Replica cosi’ l’assessore regionale per le Risorse agricole e alimentari della Sicilia, Francesco Aiello, alla denuncia dell’illegittimita’ del calendario venatorio 2012-2013, in cui si autorizza la caccia in Sicilia a partire dal primo settembre, anche nei siti della rete Natura 2000. Quanto alla caccia nei siti della rete Natura 2000, Aiello spiega che ”rispetto all’anno scorso, in cui il divieto era sancito dalle decisioni del Tar di Palermo, quest’anno ci sono i Piani di gestione, predisposti dagli enti gestori e approvati dall’assessorato del Territorio e dell’Ambiente che prevedono la possibilita’ di cacciare nei limiti consentiti dalla legge”.com-dab/
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