Si resti arrinesci, in corteo per restare e valorizzare la nostra terra

Si resti arrinesci.  L’iniziativa che ha già ricevuto il sostegno di parecchie istituzioni locali, ha già coinvolto un gran numero di studenti universitari e delle scuole superiori, docenti, associazioni di volontariato e promozione sociale e si pone l’obiettivo di fermare l’emigrazione, soprattutto giovanile, mettendo al centro del dibattito pubblico il tema del diritto a vivere nella propria terra.

Il sindaco Leoluca Orlando, nella sua qualità di Presidente di ANCI Sicilia, ha espresso la propria adesione alla manifestazione.

“Il contrasto del fenomeno dello spopolamento, il superamento delle carenze infrastrutturali e le azioni di sviluppo per superare il progressivo impoverimento territoriale costituiscono temi centrali per il futuro in quanto coinvolgono non soltanto i comuni delle aree interne della Sicilia, ma tutti i comuni dell’Isola ed sono stati al centro del dibattito nel corso dell’Assemblea annuale dell’AnciSicilia lo scorso 8 ottobre e saranno certamente fra le problematiche che affronteremo nel corso dell’Assemblea Anci in programma ad Arezzo a partire dal 19 novembre prossimo”. Dichiarano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di AnciSicilia.

“Come AnciSicilia ormai da tempo non ci limitiamo a porre l’accento sulle criticità del sistema degli Enti locali ma mettiamo al centro la necessità di favorire lo sviluppo economico, perché solo creando condizioni di sviluppo si garantisce e si preserva la stabilità finanziaria e il funzionamento dell’Istituzione comunale. Il fenomeno dello spopolamento è caratterizzato non soltanto da un saldo negativo tra deceduti e nuovi nati – continuano Orlando e Alvano – ma anche e, in maniera preoccupante, dall’emigrazione di quei tanti giovani che hanno completato il proprio percorso scolastico, spesso con risultati eccellenti e non riescono a trovare in Sicilia adeguate opportunità lavorative”.

Si resti arrinesci: la Sicilia registra il più alto tasso di disoccupazione giovanile tra le regioni europee

“In quanto giovani amministratori aderiamo, naturalmente, pure noi all’iniziativa – dichiara Leonardo Spera, coordinatore di AnciSicilia Giovani – in quanto siamo consapevoli della drammaticità del fenomeno ma riteniamo che sia necessaria una sinergia dei vari livelli istituzionali per contrastare adeguatamente il fenomeno migratorio e per agevolare il rientro delle tante risorse umane che in questi ultimi anni hanno cercato altrove la propria realizzazione”.

“La nostra Isola, nel 2018, è stata una delle regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione giovanile e, secondo i dati statistici della Commissione Europea, oltre a rappresentare la prima regione italiana per numero di senza lavoro, in compagnia della Campania, è nelle primissime posizioni in Europa, con l’allarmante quota di 53,6 giovani (di età compresa fra i 15 e i 24 anni) ogni cento in cerca di un’occupazione – continua il presidente Orlando.

Nei prossimi 10-20 anni assisteremo alla scomparsa di intere comunità

“Le statistiche demografiche elaborate ogni anno dallo Svimez poi parlano chiaro e delineano un quadro in cui negli ultimi 20-30 anni sono decine i comuni che hanno visto dimezzare la propria popolazione. E’ altrettanto chiaro che nei prossimi 10-20 anni assisteremo alla scomparsa di intere comunità ed ad un grave depauperamento in termini di patrimonio storico culturale e di tradizioni per la nostra regione.

Tutto ciò rappresenta e deve però ancora di più rappresentare la priorità nell’azione del sistema politico e nella necessaria collaborazione istituzionale tra Regione siciliana e Enti locali. E’ necessario su questi temi aprire un confronto serrato fra i principali attori istituzionali, sociali ed economici al fine di mettere in campo le necessarie riforme in termini di ordinamento degli enti locali, associazionismo, funzioni e servizi, semplificazione amministrativa e significativi investimenti coerenti con una chiara visione di sviluppo dei territori”– conclude Orlando.

Foto di Francesco Militello Mirto