Si è costituito a Rebibbia l’imprenditore partinicese Giuseppe Bonomo

Si è costituito a Rebibbia, l’imprenditore partinicese Giuseppe Bonomo. L’uomo, ricercato da qualche settimana dalla polizia del Commissariato di Partinico che avrebbe dovuto notificargli la condanna definitiva, deve scontare 6 anni e mezzo di carcere per una truffa ai danni dell’Unione Europea …

Si è costituito a Rebibbia, l’imprenditore partinicese Giuseppe Bonomo. L’uomo, ricercato da qualche settimana dalla polizia del Commissariato di Partinico che avrebbe dovuto notificargli la condanna definitiva, deve scontare 6 anni e mezzo di carcere per una truffa ai danni dell’Unione Europea scoperta nel 2011 dalla Guardia di Finanza. Insieme a lui, all’epoca, vennero arrestate altre 9 persone, tra cui il fratello Antonino, che si è costituito lo scorso 27 gennaio al carcere Pagliarelli dovendo scontare l’identica pena per lo stesso reato. Giuseppe e Antonino Bonomo, sono figli del boss Giovanni Bonomo, arrestato nel 2003 perche’ ritenuto capo del mandamento mafioso di Partinico, ma morto a 75 anni, nel 2010, prima che la condanna divenisse definitiva. Giuseppe Bonomo, così come il fratello Antonino, sono stati riconosciuti colpevoli di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, avendo incassato 16 miliardi delle vecchie lire di contributi illegittimi. Sfruttando una serie di coperture, i Bonomo avevano costituito una serie di cantine, in tutto sedici, alcune delle quali solo sulla carta. Ciò gli permise di accedere ai contributi previsti per i produttori che si impegnano a far aumentare la gradazione del vino tramite l’aggiunta di sostanze zuccherine ricavate dai mosti concentrati. In realtà, però, non hanno prodotto alcun vino. Tutto ebbe inizio quando in Procura arrivò un rapporto della sede palermitana dell’ispettorato centrale repressioni frodi agricole di via Libertà che si accorse di 5 società di commercio di bevande alcoliche e di produzione di vino inserite nell’elenco di quelle che avevano già ottenuto gli aiuti comunitari tramite l’Aima, ma assenti nell’elenco dell’ispettorato che ha il compito di controllare se le società abbiano i requisiti prima di trasmettere i dati alla stessa Azienda interventi sui mercati agricoli del Ministero all’Agricoltura.
(Teleoccidente)