ROMA (ITALPRESS) – E’ sempre più scontro tra il MoVimento 5 Stelle e l’Associazione Rousseau sui dati degli iscritti. In un post su Facebook, il M5S denuncia “un fatto gravissimo. Il Movimento 5 Stelle la scorsa settimana ha ordinato, in conformità a legge, all’Associazione Rousseau, responsabile del trattamento dei dati, di restituire al M5S i dati relativi agli iscritti del Movimento, diffidandola dal continuare ad utilizzarli, indicando il termine di 5 giorni per organizzarsi e provvedere alla restituzione. Decorso tale termine e previa ulteriore comunicazione di conferma, i nostri esperti informatici e periti forensi si sono recati presso gli uffici dell’associazione Rousseau per ricevere i dati in consegna. Purtroppo, l’Associazione Rousseau, non ha provveduto alla consegna e ciò è oggettivamente grave e palesemente illegittimo – prosegue il M5S -. In tale modo l’Associazione Rousseau cerca di ostacolare e di rinviare, come già da tempo, la possibilità per gli iscritti del movimento di esercitare i propri diritti associativi e di esprimersi sul nuovo progetto politico. Non comprendiamo come un compagno di viaggio con cui si è fatto un percorso insieme stia macchiando una così nobile storia con atti che la legge non ammette”. Per il M5S “è inaccettabile che un soggetto privato possa tentare di ostacolare l’attività di una forza politica del Parlamento e di governo, accampando pretestuose e incomprensibili motivazioni, anche di natura economica”.
In una lunga nota, l’Associazione Rousseau replica: “Dare vita a un “blitz”, dalla sera alla mattina, per ottenere a forza la proprietà dei dati degli iscritti senza il loro consenso rappresenta per noi una forzatura inaccettabile da qualunque punto di vista tanto giuridico quanto etico”. “L’operazione che gli asseriti rappresentanti del Movimento 5 stelle vogliono porre in essere è un vero e proprio atto di forza che non tiene conto della volontà degli iscritti ai quali non viene chiesta alcuna autorizzazione e dai quali non si dice chi sia il destinatario dei dati, né quali saranno le politiche di gestione di tali dati”, prosegue l’associazione.
“Se si consegnassero i dati con le modalità richieste dall’ex reggente Vito Crimi – prosegue l’Associazione Rousseau – gli iscritti non potrebbero rinnovare la loro iscrizione annuale e ciò determinerebbe la possibile decadenza dell’iscrizione e la perdita del loro diritto di voto; sarebbe impedito a chi ha avviato un’iscrizione 6 mesi fa di poter caricare la documentazione per ottenere la certificazione e sarebbe impedita la possibilità di votare, come previsto dallo Statuto”.
“Ancora una volta, siamo costretti a ribadire la nostra piena disponibilità, ma solo nel perimetro del rispetto della legge, della democrazia interna e della tutela degli iscritti – conclude -. Prepotenze amministrative o giuridiche non sono la strada per risolvere i problemi, ma solo per crearli”.
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