Sgombero migranti dalla Sicilia, Musumeci va avanti ma “non cerca scontro”

Sgombero migranti dalla Sicilia. Dopo la firma dell’ordinanza da parte del Governatore della Sicilia, oggi si è tenuta una conferenza stampa in cui Musumeci ha chiarito le intenzioni del governo e le sue prossime mosse.

“Non c’è alcuna volontà di scontro con lo Stato centrale anche perché lo Stato siamo noi. La Regione, i Comuni, le ex province – ha esordito – ma dal governo centrale ci attendiamo lo stesso rispetto”.

Dopo la mossa di Musumeci non si è fatta attendere la risposta dello Stato che ha sottolineato che l’immigrazione è una materia “di competenza statale”.

Così hanno fatto sapere fonti del Viminale in merito che hanno poi aggiunto che da parte del ministero dell’Interno c’è “comprensione per la situazione. Si sta facendo tutto il possibile per allentare la pressione sui centri siciliani, si lavora giorno e notte per questo”.

Ma oggi arriva l’affondo del governatore: “Il Viminale non può dire con un comunicato che non abbiamo competenza in materia di migranti. Lo sappiamo, ma mi occupo di sanità. Aspetteremo fino a mezzanotte. Se i soggetti chiamati a dare attuazione non dovessero farlo a noi rimane solo una strada: rivolgerci alla magistratura perché ci troveremo di fronte a una palese omissione. Se il governo dovesse impugnare ordinanza, faremo valere le nostre ragioni. Se invece ci viene incontro, può chiederci alcuni giorni per ricollocare i migranti e mettere i sigilli in tutti i centri di accoglienza. Se non lo farà lo faremo noi”. 

Sgombero migranti dalla Sicilia: provvedimenti a tutela della salute dei siciliani

“Rivendico il diritto di tutelare la salute dei siciliani – ha continuato Musumeci – di chi si trova in Sicilia, alcuni milioni di cittadini che chiamiamo turisti e di quelle persone che vengono ammassate in hotspot e centri accoglienza meglio identificate come migranti”.

“Abbiamo atteso per mesi che il governo nazionale si desse una strategia. Ma abbiamo capito che la risposta da Roma è fatta di silenzi e omissioni. E ho dovuto adottare l’ordinanza che tutela il diritto alla salute di chi si trova in Sicilia e degli stessi migranti”.

“Se il governo dovesse venirci incontro – ha aggiunto – potrà chiederci 2-3-5-8 giorni di tempo per trovare la possibilità di ricollocare i migranti e di mettere i sigilli in tutti i centri di accoglienza, se non lo farà li apporremo noi, e metteremo fine a questa indecorosa pagina della nostra Isola. La gente non ne può più e non possiamo accettare che questa gente venga trattata in maniera disumana”.

La mossa del governatore sarà quindi quella di rivolgersi alla magistratura per “fare valere le nostre ragioni nelle sedi opportune”.

La risposta della Ministra Lamorgese dopo l’emanazione dell’ordinanza

“La sicurezza, anche sotto il profilo sanitario, delle comunità locali è obiettivo prioritario del Viminale.

Infatti, dopo aver inizialmente previsto il test sierologico per tutti i migranti arrivati, dai primi di agosto è stato introdotto obbligatoriamente l’esame del tampone rinofaringeo ed è stata attivata una apposita convenzione con la Croce rossa italiana per effettuare questo accertamento sanitario a Lampedusa ed assicurare rapide risposte.

In ogni caso, la situazione attuale richiede lo sforzo comune da parte di tutte le istituzioni secondo il principio costituzionale di leale collaborazione, che si ritiene oggi più che mai indispensabile” ha precisato la ministra in una nota.