Feste&Sagre

Sfilata dell’orso e della corte principesca: Saponara si traveste

Sfilata dell’orso e della corte principesca, Saponara si prepara a sfilare per le vie del paese.

Il comune messinese è fedele alle tradizioni e come ogni anno l’orso, i cacciatori, i domatori, il principe, la principessa e la corte regale sono pronti a tornare in scena.

Non è di uno spettacolo teatrale che stiamo parlando ma del carnevale, giorno di festa e dai connotati storici.

Sfilata dell’orso e della corte principesca: la nascita della leggenda

La storia racconta che un terribile orso terrorizzava gli abitanti delle valli e delle montagne dei peloritani.

I saponaresi erano intimoriti, preoccupati per la loro incolumità e per la sopravvivenza della comunità.

Il principe Domenico Alliata, quinto principe e sposo della contessa di Saponara, fece catturare l’orso durante il martedì grasso, portandolo in giro per il paese incatenato in segno di vincita, potere e forza.

La rappresentazione, una tradizione centenaria, ha diversi attori: l’orso, protagonista indiscusso, i domatori, che tengono legato l’orso e gli impediscono di dimenarsi, i cacciatori, che catturano l’orso, i suonatori di brogna, una conchiglia usata come tromba, il principe, la principessa e tutta la loro corte.

Pur essendo imprigionato l’orso saltella per le vie di Saponara, alle volte assalendo alcune donne (in maniera scherzosa e divertente) e alle volte rivelandosi un galante compagno di ballo.

Il rullo dei tamburi accompagna in ogni momento l’orso, dalla cattura alla sfilata per le vie del paese.

Sfilata dell’orso e della corte principesca: la famiglia Gangemi si traveste

L’orso è interpretato da generazioni dai componenti della famiglia Gangemi, originaria e autoctona di Saponara.  E se la famiglia è rimasta la stessa non si può dire lo stesso per il costume.

Le fotografie testimoniano il cambiamento nel corso degli anni, la prima maschera consisteva in delle pelli di capra con dei campanacci attaccati ai lati e una maschera con sembianze simili a quelle di una capra.

I campanacci sono rimasti un elemento caratteristico del costume, al passaggio dell’orso suonano seguendo i suoi movimenti e donando ritmo alle strade del paese.

La maschera si è invece perfezionata, acquisendo sempre di più, di anno in anno, le sembianze di un lupo.

Le pelli di capra hanno ceduto il posto ad una camoscina grigia.

La sfilata ha inizio alle due del pomeriggio di martedì grasso che quest’anno cade il 13 febbraio.

Su youtube potrete trovare video degli eventi degli anni passati, un’occasione per divertirsi in allegria e rivivere l’atmosfera della corte dell’ottocento, tra l’ottimo cibo e il buon vino.

Serena Siino

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