Settimana delle Culture. Un tavolo aperto a tutti coloro che si occupano di cultura a Palermo. Alle associazioni, ai teatri, ai festival, alla musica, all’arte, ai musei. Per discutere insieme e programmare, senza sovrapporre le date degli eventi. Per evitare, quando questa brutta esperienza sarà finita, di bombardare il pubblico, già stremato, con innumerevoli iniziative che si sommeranno le une sulle altre.
E’ la proposta avanzata da Salvo Viola e Gabriella Renier Filippone, rispettivamente presidente e presidente onorario della Settimana delle Culture che, per l’emergenza coronavirus, verrà rimandata. Per la nona edizione, in programma dal 9 al 17 maggio, Consiglio direttivo aveva già vagliato e selezionato oltre 150 progetti per mettere a punto il calendario, ma il forzato blocco di ogni attività non permette di organizzare adeguatamente una manifestazione così imponente.
La scorsa edizione aveva riunito 270 eventi in 100 luoghi: tra questi, 55 mostre, 45 spettacoli, 53 incontri, 15 proiezioni che hanno coinvolto 3000 artisti, operatori, intellettuali, organizzatori; e aveva visto la partecipazione di oltre 70 mila persone – che viene così rimandata a una data ancora non definita.
Ma proprio per questo motivo dalla Settimana delle Culture arriva una proposta diretta ad associazioni, enti, fondazioni che si occupano di cultura a Palermo: aprire un tavolo unico di discussione – anche virtuale o via social, in questo momento, in cui non ci si può incontrare – e comporre insieme un calendario unitario in cui ogni festival, manifestazione, rassegna, possa trovare uno suo spazio e periodo adeguato, “senza affannarci tutti a posizionare le bandierine; rischiando così una sovrapposizione di eventi in certi finesettimana, e poco o nulla in altri. Palermo deve ripartire camminando con le gambe della Cultura, dei musei, delle mostre, del cinema, del teatro. Ma perché la rinascita riesca, bisogna procedere compatti e senza perdere tempo”.
La Settimana delle Culture è organizzata dall’omonima associazione, con la collaborazione del Comune di Palermo e della Città Metropolitana, della Regione Siciliana, dell’Università, di Fondazioni e con la partecipazione di numerosi partner pubblici e privati. Il suo cuore è il Consiglio direttivo, presieduto da Salvo Viola e completato da Giacomo Fanale, Giorgio Filippone, Danilo Lo Piccolo, Clara Monroy di Giampilieri e Maria Antonietta Spadaro; al loro fianco, i componenti del Comitato scientifico composto da Gioacchino Barbera, Francesco Cammalleri, Enza Cilia, Massimiliano Pecoraro Marafon, Fosca Miceli e Anna Maria Ruta.
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