Sessualità: paure e false convinzioni

Le disfunzioni sessuali ed in genere la difficoltà a vivere serenamente la propria sessualità, sono spesso determinate da aspettative e convinzioni errate che generano ansia ed interferiscono sul desiderio e sulla prestazione.

Tra le principali convinzioni e paure, ecco le più comuni:

  • La convinzione secondo cui l’alcol è uno stimolante sessuale è errata: da un punto di vista farmacologico è una sostanza deattivante che, in una prima fase, agisce come disinibitore e quindi può apparentemente apparire come rimedio contro la timidezza, le paure o altre inibizioni che ostacolano il contatto con l’altro sesso. Tuttavia, successivamente, l’effetto inibitorio si diffonde su tutto il sistema nervoso, intralciando la prestazione sessuale e, se assunto in notevoli quantità, impedendo l’erezione nell’uomo e la possibilità di orgasmo nella donna.

  • L’ ansia da prestazione (ovvero il timore di non riuscire) è il risultato di aspettative e convinzioni irrazionali rispetto al rapporto sessuale “Deve sempre andare bene”; riguardo al senso di obbligatorietà nei confronti del partner “Devo a tutti i costi fargli/farle provare piacere”; come test delle proprie abilità “Devo dimostrare di essere il migliore, capace, virile e maturo”.

  • La convinzione errata secondo cui la dimensione del pene determina l’efficacia di un uomo, è tipica degli adolescenti e provoca spesso penosi confronti e dolorosi evitamenti dei rapporti sessuali. In realtà, la soddisfazione sessuale della donna non dipende dalla grandezza del pene del partner (la vagina si adatta ad ogni membro, grande o piccolo che sia), ma da tutta una serie di variabili cognitive, emotive ed immaginative; inoltre il pene non rappresenta la parte del corpo maschile considerata più sexy dalla donna. Infine, le dimensioni del pene a riposo, non sono correlate con quelle in erezione.

  • L’idea che le eiaculazioni o le masturbazioni troppo frequenti possano generare indebolimento dell’orgasmo, della libido o malattie mentali è una convinzione errata. È infatti impossibile stabilire un criterio per definire una soglia di frequenza superata la quale si cadrebbe nell’eccesso di attività erotica; ogni individuo ha un proprio ritmo personale , che non è confrontabile con quello altrui

  • La convinzione secondo cui l’orgasmo vaginale è quello maturo mentre quello clitorideo non lo è, rappresenta una falsa credenza in quanto gli stessi sessuologi non concordano sulla distinzione di queste due forme di orgasmo; inoltre, considerando che la finalità del rapporto sessuale è il piacere, non ha alcuna importanza da quale zona del corpo questo venga tratto.

  • L’orgasmo simultaneo dei due partner è un’esperienza che, se ricercata in maniera ostinata per inseguire un’illusoria perfezione, può portare la coppia a vivere il rapporto con ansia e disagio: non esiste infatti una definizione di rapporto ottimale; ogni sua forma è valida se piacevole per entrambi. Ciascuno può avere l’orgasmo al suo memento e con le tecniche preferite.

  • Avere il timore di essere omosessuali se si è attratti da fantasie sessuali con persone del proprio sesso, può portare a provare angosce molto dolorose, soprattutto nei giovani adolescenti. È importante considerare che ogni persona presenta una potenziale bisessualità pur in presenza di un orientamento prevalentemente omosessuale o eterosessuale; pertanto può essere normale avere fantasie omosessuali essendo prevalentemente eterosessuali. Inoltre, è bene definire correttamente l’omosessualità, riconoscendola come un comportamento sessuale alternativo e non come disturbo mentale.

  • Il timore del godimento sessuale è in genere legato ad una concezione della sessualità come colpa o peccato o come qualcosa di sporco.

  • Il timore di perdere il controllo è spesso presente nelle donne che soffrono di anorgasmia (difficoltà nel raggiungimento dell’orgasmo), ed è dovuto alla convinzione irrealistica di dover sempre mantenere il dominio su di sé e quindi dalla paura di potersi comportare in modo riprovevole o disdicevole qualora ci si abbandonasse al piacere erotico. (D. Dettore: Psicologia e Psicopatologia del comportamento sessuale)