Spaccio e produzione di droga. La polizia ha arrestato i fratelli palermitani M.S., 35 anni, e F.S., 28 anni, responsabili del reato di produzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
I fratelli secondo gli inquirenti avevano allestito nella loro abitazione una serra “indoor” di marijuana, corredata dei più moderni ritrovati della tecnologia in tema di ventilazione ed illuminazione.
Curioso l’antefatto che ha portato i poliziotti a violare la segretezza dell’illecita coltivazione.
Una pattuglia di “Falchi” appartenenti alla Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso”della Squadra Mobile, proprio nell’adempimento di un servizio “antidroga”, è transitata, nella zona di corso Calatafimi, quando due soggetti affacciati ad un balcone del secondo piano di uno stabile, si liberavano di alcuni arbusti gettandoli su strada.
Agli occhi esperti degli agenti non è sfuggita la caratteristica pigmentazione della pianta e l’inconfondibile odore che consigliavano ai poliziotti di arrestare la marcia, recuperare le porzioni di piante di marijuana ed accedere all’interno dello stabile allo scopo di individuare l’esatto appartamento da dove i due giovani avevano gettato le foglioline e da dove si sentiva provenire ancora l’odore tipico della marijuana.
Gli scriventi bussavano alla porta dell’appartamento individuato e venivano accolti da uno dei due giovani che poco prima si era disfatto dei resti vegetali.
I poliziotti procedevano alla perquisizione domiciliare che dava esito positivo in quanto all’interno di un camerino posizionato in fondo al corridoio dell’appartamento, veniva rinvenuta una serra artigianale per la creazione di un microclima adatto alla coltivazione forzata, di 7 piante di marijuana piantumate ad arte in sette diversi vasi, ognuno dei quali con terriccio e fertilizzante.
La serra presentava una lampada per l’irradiazione del calore della potenza di circa 400 watt, con relativo trasformatore, oltre ad un termometro ed un igrometro per misurarne la temperatura ed il grado di umidità all’interno della serra stessa, racchiusa da un telo di colore nero.
All’interno della serra vi era, altresì, un filtro ai carboni attivi nonché diverse ventole per consentire il ricambio dell’aria.
Nel camerino si rinveniva anche il materiale fertilizzante oltre al terriccio per le piantumazioni nonché un calendario riportante gli appunti sui giorni di piantumazione oltre ad una scheda di finitura sulle indicazioni per il dosaggio dei vari fertilizzanti.
Nella stanza da letto di uno dei due fratelli veniva rinvenuta una camera d’essiccazione artigianale costruita con un telaio in metallo e ricoperta da cartoni con numerosi fili per appendervi i rami con le infiorescenze al fine di fare seccare la droga: all’interno di tale camera di essiccazione venivano rinvenuti 37 rami di marijuana ognuno dei quali con diverse infiorescenze.
In uno dei due bagni, all’interno della vasca da bagno si rinveniva un’ulteriore pianta ed altri 3 vasi in plastica nera con del terriccio, identici a quelli rinvenuti all’interno della serra.
Nella stanza da letto dell’altro fratello si rinvenivano altre 3 infiorescenze. Il peso complessivo dello stupefacente ammonta a, circa, 1 chilo e 600 grammi.
I fratelli venivano tratti in arresto per i reati di produzione e detenzione, in concorso tra loro, di sostanze stupefacenti.
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