Nell’appena trascorso weekend, i militari della Guardia Costiera di Riposto, impegnati nell’attività di pattugliamento delle zone costiere finalizzato alla salvaguardia dell’ambiente, guidati da una nube di fumo nero hanno rinvenuto una discarica abusiva di rifiuti pericolosi, alcuni dei quali in fiamme all’arrivo dei militari, ubicata in località S.Anna del Comune di Mascali, nei pressi del depuratore consortile.
L’intervento tempestivo del personale dell’Ufficio Circondariale marittimo, coordinato dalla Direzione marittima di Catania, ha consentito di evitare che l’incendio interessasse anche le limitrofe aree boschive in quanto nell’immediatezza del fatto, è stato contattato ed intervenuto sui luoghi personale del locale Distaccamento dei Vigili del Fuoco.
Dopo la messa in sicurezza, le aree, in uno stato di degrado diffuso e generalizzato causato dall’abbandono incontrollato di rifiuti speciali e pericolosi (quali ad esempio latte di vernici, sanitari, mobili, pneumatici di autovetture materiali di risulta edilizi, rifiuti RAEE, ecc.) sono state delimitate e sottoposte a sequestro penale per evitare che la libera disponibilità delle stesse potesse portare a più gravi conseguenze del reato nonché agevolare la commissione di altri reati.
I militari hanno deferito alla Autorità giudiziaria competente gli ignoti autori del rogo per le ipotesi di reato previste dal Testo Unico dell’ambiente per aver abbandonato in maniera incontrollata rifiuti pericolosi e di vario genere, realizzando una discarica a cielo aperto in un’area di demanio idrico fluviale del vicino “Torrente Macchia”, quantificata in totale in 1000 metri quadrati, cagionando l’inquinamento del suolo e dell’aria in quanto i materiali dati alle fiamme hanno sprigionato nell’etere un’alta nube di colore nero contenente le sostanze tossiche dei rifiuti speciali e pericolosi rinvenuti.
I militari stanno proseguendo le indagini per identificare gli autori del reato tramite visione delle telecamere di videosorveglianza delle limitrofe strade e le aree interessate dal sequestro dovranno essere sottoposte a bonifica ambientale da parte dell’Ente competente, già interessato dalla polizia giudiziaria operante.
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