Sequestro di beni a imprenditore di Partinico vicino a cosa nostra

Sequestro di beni. La Polizia di Stato ha proceduto al sequestro, a carico del pregiudicato 37enne Orvieto Guagliardo Gerardo Antonio, di un’impresa individuale con sede in Partinico, attiva nel settore della ristorazione, di un’autovettura di lusso e di 6 rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 400.000 Euro. Il provvedimento ablatorio, eseguito dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura, è stato emesso dal Tribunale di Palermo -Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Questore di Palermo.

Sequestro di beni, l’imprenditore operava nel settore delle scommesse sportive

La figura di Orvieto Guagliardo, soggetto ritenuto contiguo all’ associazione criminale Cosa Nostra, è emersa nell’ambito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Palermo relative all’operazione denominata “GAME OVER”, effettuata il 1 febbraio 2018, che ha confermato l’esistenza di una forte e indissolubile compenetrazione tra l’attività dell’organizzazione mafiosa Cosa Nostra e la gestione e distribuzione sul territorio delle sale gioco e scommesse in seno alle quali, quotidianamente, si muove una mole di denaro che rappresenta una delle più cospicue fonti di reddito degli ultimi anni per la stessa associazione criminale.

In quella circostanza, Orvieto Guagliardo è stato tratto in arresto per avere, avvalendosi del rapporto di contiguità con la famiglia mafiosa di Partinico, operato il controllo territoriale e delle attività imprenditoriali del settore dei giochi e scommesse a distanza operanti nella zona, ponendosi come gruppo antagonista a quello facente capo a Bacchi Benedetto, tratto anche egli in arresto nella medesima occasione.

Dietro l’attività imprenditoriale si celavano degli affari di Cosa Nostra

In tale contesto è emerso come Orvieto Guagliardo, in qualità di responsabile provinciale di un circuito di scommesse riconducibile ad un noto marchio internazionale del settore, avesse operato in maniera funzionale agli interessi dell’organizzazione mafiosa, grazie alla imposizione dei brand commerciali allo stesso riconducibili, garantita sul territorio palermitano da esponenti di “Cosa Nostra” a fronte di un corrispettivo, in percentuale, dei profitti tratti dall’illecita attività operata nel settore delle scommesse e versato nelle casse dell’organizzazione mafiosa.

Sulla base, pertanto, dell’acclarata pericolosità sociale di Orvieto Guagliardo, sono stati svolti dall’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Palermo approfonditi accertamenti patrimoniali nei suoi confronti e del suo nucleo familiare, che hanno permesso di evidenziare una notevole sproporzione economica tra i redditi leciti dichiarati, ben inferiori alle ordinarie spese di mantenimento, e gli investimenti patrimoniali effettuati per l’acquisto dei beni oggetto dell’odierno provvedimento di sequestro, a conferma dell’evidente impiego di risorse finanziarie di illecita provenienza derivanti dalla attività imprenditoriale del predetto, favorita dalla vicinanza a “Cosa Nostra”.