Sequestro beni a Palermo per 1,5 mln € riconducibili a pregiudicato

Sequestro beni a Palermo. I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo hanno eseguito un provvedimento di applicazione di misura patrimoniale emesso – su richiesta della Procura della Repubblica – dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione e finalizzato al sequestro di attività commerciali e immobili, per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro, riconducibili o comunque nella disponibilità del pregiudicato Salerno Luigi – cl. ’47 – storico esponente della famiglia mafiosa di Palermo-Centro e personaggio dotato di un notevole curriculum criminale.

Lo stesso è stato condannato alla pena di anni 6 dalla Corte di Appello di Palermo per associazione di tipo mafioso – divenuta irrevocabile del 14.12.1999 – e successivamente nuovamente condannato con sentenza della Corte d’Appello di Palermo – divenuta irrevocabile il 23.04.2007 – per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e di estorsione con l’aggravante di cui all’art. 7 del D.L. nr. 152/1991, alla pena di anni 9 di reclusione.

Sequestro beni a Palermo: il pregiudicato appartiene alla famiglia mafiosa di Palermo Centro

Diversi sono stati, nel tempo, i collaboratori di giustizia che hanno reso dichiarazioni sul conto di Salerno, tra i quali Cucuzza Salvatore che nel ’96 individuava nel Salerno il “reggente” della famiglia mafiosa di Palermo Centro, mentre altro collaboratore di giustizia, Fava Marcello, nel 2000 lo qualificava come “uomo d’onore” della famiglia di Palermo Centro.

Salerno Luigi è già stato in passato destinatario di un procedimento di prevenzione, culminato nel gennaio 2015 con l’emissione, da parte del Tribunale di Palermo, di un decreto di sequestro di disponibilità finanziarie e patrimoniali per un valore stimato di oltre 10 milioni di euro.

A seguito di ulteriori attività investigative, nel maggio 2018 le Fiamme Gialle hanno arrestato il Salerno e un suo sodale per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti dei titolari di una storica attività commerciale palermitana operante nel settore dell’abbigliamento, con canali di vendita all’ingrosso ed al dettaglio.

Nello stesso anno, inoltre, sono stati attivati ulteriori accertamenti nei confronti del Salerno, che hanno consentito di ricondurre alla sua disponibilità altri compendi aziendali e immobili.

Sequestrate anche una tabaccherie e una focacceria

Sulla scorta di tali ulteriori accertamenti economico-patrimoniali svolti dagli specialisti del GICO del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza, il Tribunale di Palermo ha disposto il sequestro di 2 imprese individuali (una tabaccheria situata nel quartiere Zen e una focacceria con sede nella zona turistica di via Maqueda) e di 5 immobili (ubicati nei quartieri Brancaccio e Capo) e formalmente intestati a prestanome, per un valore stimato complessivo pari a circa 1,5 milioni di euro.

Il Tribunale ha infatti ritenuto che i beni oggetto dell’odierno sequestro fossero in concreto nella disponibilità del proposto e che comunque tali investimenti non fossero il frutto dei risparmi derivanti da redditi fiscalmente dichiarati dai rispettivi nuclei familiari, sostenendo che i beni aggrediti costituissero il frutto o il reimpiego di guadagni provenienti da attività illecite.

Continua l’azione che la Guardia di Finanza palermitana svolge, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, a contrasto dei patrimoni di origine illecita con la duplice finalità di disarticolare in maniera radicale le organizzazioni criminali mediante l’aggressione delle ricchezze illecitamente accumulate e di liberare l’economia legale da indebite infiltrazioni della criminalità consentendo agli imprenditori onesti di operare in regime di leale concorrenza.