Sequestrati tre immobili a Salina, denunciati in quattro per riciclaggio

Sequestrati tre immobili a Salina. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso d’urgenza dal Pubblico Ministero, nei confronti di Giacchetto Faustino (cl. ’63), dei due figli e di Imburgia Gioacchino (cl. ‘67), relativo a tre unità immobiliari site nel comune di Santa Marina Salina (ME), ritenute oggetto di condotte di riciclaggio/auto-riciclaggio. 

L’indagine delle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria ha tratto origine dagli esiti degli accertamenti svolti qualche anno fa nei confronti di un comitato d’affari – ideato, promosso e diretto da Giacchetto Faustino e composto da numerosi professionisti ed imprenditori – che, attraverso la sistematica corruzione di esponenti politici e dirigenti pubblici, nonché lo “schermo” di uno storico ente di formazione professionale siciliano (il C.I.A.P.I.), aveva illecitamente percepito contributi pubblici per diversi milioni di euro e condizionato il regolare svolgimento delle gare di appalto per la gestione di “grandi eventi” in Sicilia. 

In relazione a tali condotte Giacchetto Faustino è stato destinatario nel giugno 2013 di misure cautelari personali e reali disposte dal GIP di Palermo e, successivamente, gli sono state applicate dal locale Tribunale anche severe misure di prevenzione personali e patrimoniali (con confisca di un ingente patrimonio). 

La confisca dei tre immobili a titolo preventivo

Successivi approfondimenti investigativi, svolti dagli specialisti del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di polizia economico-finanziaria, hanno consentito di appurare che Giacchetto, nel corso delle indagini a suo carico, aveva effettuato operazioni finanziarie e immobiliari finalizzate a sottrarre parte del proprio patrimonio ad eventuali provvedimenti di sequestro. In particolare, nel marzo del 2013, pochi mesi prima di essere tratto in arresto, aveva emesso tre assegni circolari per un totale di euro 550 mila a favore della società immobiliare GESTIONE RESIDENZE SICILIANE S.r.l., con sede in Bagheria (PA), rappresentata dall’imprenditore Imburgia Gioacchino, senza alcun atto scritto, così integrando il reato di trasferimento fraudolento di valori.

A dicembre del 2018, dopo la definizione del primo grado della procedura di prevenzione a carico di Giacchetto Faustino, la citata società immobiliare ha ceduto ai figli di Giacchetto tre unità immobiliari site nel comune di Santa Marina Salina per un prezzo complessivo di euro 550 mila, corrisposto utilizzando proprio i tre assegni consegnati a Imburgia nel marzo del 2013. In tal modo Giacchetto Faustino è riuscito a sottrarre tale somma all’esecuzione dei sequestri (penale e di prevenzione) disposti nei suoi confronti e dei suoi prossimi congiunti.

I tre immobili, del valore complessivo stimato in circa 850 mila euro, sono stati messi “a reddito” dai Giacchetto, utilizzandoli per locazioni brevi a fini turistici.

A seguito dell’approfondita ricostruzione dell’operazione, Giacchetto Faustino è stato denunciato per auto-riciclaggio, mentre a carico dei figli e di Imburgia Gioacchino è stato ipotizzato il reato di riciclaggio, trattandosi di una compravendita che ha reimmesso nel circuito legale detta illecita provvista di denaro, frutto del trasferimento fraudolento del 2013, ostacolando l’identificazione della sua provenienza delittuosa.

Il Pubblico Ministero, condividendo le conclusioni investigative, ha emesso un decreto di sequestro preventivo in via di urgenza, relativo ai tre immobili, convalidato dal GIP del Tribunale di Palermo.

La Guardia di Finanza, in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Palermo, continua ad operare quale polizia economico-finanziaria, con l’obiettivo di prevenire e reprimere i fenomeni di riciclaggio e reimpiego dei proventi criminali nei circuiti finanziari leciti, che generano gravi distorsioni nell’economia legale alterando le condizioni di concorrenza e il corretto funzionamento dei mercati.