Le attività di controllo svolte dagli ispettori Pesca della Capitaneria di porto di Palermo, nelle ultime settimane, hanno avuto come obiettivi sia il contrasto alle attività di vendita abusiva su strada di prodotti ittici, che il controllo delle regolari attività di pescherie e ristorazione, con il fine ultimo di impedire l’immissione sul mercato di prodotti privi dei requisiti di tracciabilità, nel rispetto delle normative di settore e dei requisiti di igiene a, tutela del consumatore.
Particolare attenzione è stata posta al rispetto del divieto assoluto di commercializzazione del novellame di sarda, la cosiddetta “NEONATA”, particolarmente ricercata dai consumatori, ma di impatto devastante sull’ecosistema marino e, in particolare, sulla sopravvivenza della specie.
Nell’ambito dell’attività svolta, soprattutto nei quartieri dell’Arenella, Brancaccio e Oreto, spesso in attività congiunta con le atre Forze di polizia, tra i quali i Commissariati di Polizia di zona, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale e, in alcuni casi, dei Vigili del Fuoco, è emerso il grave problema della presenza, abbastanza diffusa, di vere e proprie attività di vendita abusiva su strada. In dette attività, viene commercializzato prodotto di provenienza sconosciuta, spesso illecita e, soprattutto, privo di tracciabilità e non sicuro dal punto di vista igienico-sanitario. Il prodotto sequestrato in tali “rivendite”, infatti, viene spesso avviato alla distruzione, non essendo giudicato idoneo al consumo umano dalle competenti Autorità sanitarie.
Emblematico è il caso di una vera e propria pescheria abusiva, in una via cittadina, realizzata con delle strutture metalliche ancorate sul marciapiede, che hanno richiesto, per la rimozione, l’intervento dei Vigili del Fuoco. Per quanto di competenza, il prodotto ittico in vendita è stato sottoposto a sequestro ed è stata elevata al titolare la sanzione amministrativa per la mancanza di tracciabilità. Le altre forze di polizia, ognuna per le proprie competenze, hanno adottato i dovuti provvedimenti amministrativi e penali.
Da annoverare anche il sequestro di prodotti ittici vari, privi di alcuna tracciabilità presso un ristorante “etnico”.
Le ispezioni hanno impedito, in totale, l’immissione sul mercato e sulle tavole dei consumatori di oltre 1.600 kg di prodotti ittici non tracciati o non idonei al consumo umano, e l’irrogazione di n°21 sanzioni amministrative per un totale di oltre 27.000 Euro.
L’azione di controllo sul territorio posta in essere sottolinea, ancora una volta, il costante presidio attuato sul territorio dalla Capitaneria di porto – Guardia Costiera, a difesa della legalità e volto alla salvaguardia e tutela dell’ambiente e degli stock ittici, nonché al contrasto di tutti quei comportamenti illeciti potenzialmente nocivi per il consumatore finale.
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