Nei giorni scorsi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trapani hanno eseguito un’operazione di polizia giudiziaria finalizzata alla repressione di reati in materia di sostanze stupefacenti, conclusasi con il rinvenimento e sequestro di grammi 160 di cocaina e l’arresto in flagranza di tre soggetti per il reato di detenzione a fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Si conferma sempre più incisiva, infatti, l’attività di controllo del territorio dei finanzieri della Tenenza di Mazara del Vallo finalizzata alla repressione del fenomeno crescente dello spaccio di sostanze stupefacenti in città, che aveva già permesso, nello scorso mese di luglio, l’arresto di un responsabile del reato di coltivazione di sostanza stupefacente del tipo marijuana con il rinvenimento di una vera e propria piantagione.
In particolare, nella serata del 26 settembre scorso, una pattuglia della locale Tenenza della Guardia di Finanza, nel corso di un servizio d’istituto, notava nella via Falcone Borsellino – Uscita dell’A29, all’interno del Piazzale in uso al distributore di carburanti, il sopraggiungere di un’autovettura con a bordo due cittadini mazaresi, tali A.D. e D.N. e, immediatamente dopo, l’arrivo di un furgone VAN, condotto dal cittadino palermitano S.S., adibito al servizio di recapito pacchi/corrispondenza per una nota agenzia di spedizioni privata che si affiancava alla vettura già ferma in parcheggio.
I militari osservavano che uno dei mazaresi saliva a bordo del VAN e, qualche minuto dopo, riscendeva con in mano un involucro in cellophane che, come successivamente accertato, conteneva sostanza stupefacente. L’immediato intervento dei finanzieri permetteva il rinvenimento ed il sequestro di grammi 160 di cocaina, oltre che alla somma di € 500,00 in contanti, in banconote da 100 e 50 euro, trovate nella disponibilità del corriere palermitano, costituente, verosimilmente, il prezzo/profitto del reato.
I citati soggetti venivano, quindi, deferiti all’A.G. in stato di arresto (in regime di arresti domiciliari), per violazione degli artt. 110 C.P., 73, comma 1-bis del DPR 309/1990.
Una prima stima approssimativa ha condotto a ritenere che la sostanza stupefacente sequestrata, immessa sull’illecito mercato dello spaccio, avrebbe permesso di conseguire illeciti profitti per un valore intorno alle 13.000/14.000 euro.
Il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e sono tutt’ora in corso accertamenti finalizzati a stabilire la responsabilità penale degli indagati, che sarà accertata nel merito solo alla conclusione del dibattimento.
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