Cronaca

Sequestrate a Partinico 100 mascherine chirurgiche senza certificazione

Sequestrate a Partinico 100 mascherine. Nell’ambito di un piano di intervento volto a garantire la sicurezza dei prodotti correlati all’emergenza epidemiologica da Covid-19, i finanzieri della Compagnia di Partinico hanno sequestrato, presso un esercizio commerciale operante nel settore dell’abbigliamento, 100 mascherine chirurgiche non a norma di legge.

Sequestrate a Partinico 100 mascherine, l’amministratore dell’azienda ha messo in commercio il prodotto nonostante il parere contrario dell’Ente competente

L’attività di servizio, scaturita a seguito di un’analisi delle istanze presentate all’Istituto Nazionale Assicurazione e Infortuni sul Lavoro ovvero all’Istituto Superiore di Sanità per la produzione e la commercializzazione in deroga di dispositivi di protezione individuale, ha permesso di rilevare che l’amministratore dell’azienda aveva immesso in commercio le mascherine chirurgiche nonostante il parere contrario da parte dell’Ente competente.

Ulteriori approfondimenti hanno permesso di appurare la non validità della dichiarazione di conformità del marchio CE apposto sui medesimi dispositivi protettivi, in quanto la società emittente non è risultata accreditata per tale tipologia di servizio. Atteso l’indebito utilizzo da 

parte dell’importatore e dei commercianti, che avevano già utilizzato la predetta dichiarazione per scopi pubblicitari e certificativi del marchio della Comunità Europea, la società emittente aveva decretato la definitiva invalidità della dichiarazione di conformità del marchio CE. 

Per tale motivo, le mascherine chirurgiche, prevalentemente destinate ai dipendenti e alla clientela dell’esercizio commerciale, sono risultate prive di qualsiasi certificazione di conformità attestante la sicurezza dei dispositivi e, dunque, sono state sottoposte dai Finanzieri a sequestro amministrativo. 

Il rappresentante legale dell’impresa, B.M. (classe ’77), è stato segnalato alla Camera di Commercio competente per la violazione dell’art. 23 del D.Lgs. n. 46/1997 il quale prevede una sanzione pecuniaria dai 21.400 euro ai 128.400 per chiunque immette in commercio o mette in servizio dispositivi medici privi della marcatura CE o dell’attestato di conformità.

Continuano, incessanti, i controlli delle Fiamme Gialle in tutta la provincia palermitana, al fine di verificare il rispetto delle misure di sicurezza adottate dall’Autorità governativa nonché contrastare possibili speculazioni o insidie alla sicurezza derivanti dalla commercializzazione di materiale non conforme alle norme.

Redazione

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