Senza tetto morto a Palermo, Orlando: “Vittima di politiche inumane”

Senza tetto morto a Palermo. Un cittadino extracomunitario, probabilmente tunisino, senza dimora di circa 45 anni è stato trovato morto apparentemente colto da infarto.

L’uomo era conosciuto dai volontari delle associazioni che in collaborazione con il Comune forniscono assistenza e pasti caldi ai senza dimora, ma poiché probabilmente privo di permesso di soggiorno non aveva mai accettato l’assistenza dei servizi sociali comunali.

L’uomo è stato trovato senza vita sotto i portici tra le vie Francesco Guardione e Francesco Crispi. A scoprire il cadavere del senzatetto è stato il deputato Udc Vincenzo Figuccia che, era andato insieme a quattro volontari a portare solidarietà e pasti caldi ai barboni della città.

Senza tetto morto a Palermo: “Politica inumana che discrimina i cittadini”

Per il Sindaco Leoluca Orlando “siamo di fronte all’ennesima tragedia causata dalla colpevole politica inumana che discrimina i cittadini, gli esseri umani sulla base del loro paese di nascita, l’ennesima vittima del sistema del permesso di soggiorno, che spinge nell’ombra centinaia di persone costrette a rinunciare o a rifiutare assistenza e servizi per paura dell’espulsione.”

L’Assessore Giuseppe Mattina – che si è recato sul posto in attesa degli operatori dei servizi funebri – ricorda che “in questo periodo sono stati potenziati i servizi su strada e dei dormitori, così come è stato attivato con la Polizia Municipale il numero 091/6733432 cui è possibile segnalare situazioni di necessità per i senza dimora.

Altri interventi sono previsti nei prossimi giorni per fronteggiare le necessità di questi cittadini, ma è ovvio che qualsiasi servizio ed intervento deve essere voluto ed accettato dai diretti interessati, che, come sembra essere avvenuto in questo caso, se irregolari temono e rifuggono il contatto con le istituzioni.”

“È necessario affrontare e risolvere a monte la situazione – ribadisce Orlando – evitando che chiunque possa essere o sentirsi irregolare o clandestino a causa della propria nazionalità o della propria storia personale.”