“Il primo dovere a Brancaccio è rimboccarsi le maniche” amava ripetere Padre Pino Puglisi, prete simbolo della lotta alla mafia e all’emarginazione in uno dei quartieri più difficili di Palermo e fondatore del Centro Padre Nostro, che ancora oggi opera in città attraverso progetti di aiuto e accoglienza rivolti alla popolazione.
Dall’incontro tra questa realtà e Maria Eleonora Hospital, ospedale di Alta specialità di Palermo accreditato con Il SSN, è nata l’idea di organizzare una giornata dedicata alla prevenzione cardiovascolare con consulti gratuiti riservati agli abitanti del quartiere Brancaccio e agli utenti del Centro.
Le patologie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la principale causa di morte in Italia edurante la pandemia si è registrata una riduzione dei ricoveri per infarto pari al 48,4%. Dati allarmanti che richiamano l’attenzione sull’importanza della prevenzione e di una maggiore consapevolezza da parte delle persone del proprio livello di rischio.
“L’iniziativa nasce da un sopralluogo effettuato qualche tempo fa da Ettore Sansavini, Presidente di GVM Care & Research, gruppo del quale Maria Eleonora Hospital fa parte, nel quartiere Brancaccio e dalla constatazione della carenza di servizi, anche in ambito sanitario, a beneficio degli abitanti del quartiere – racconta Maurizio Artale, Presidente del Centro di accoglienza Padre Nostro -. Vedere con i propri occhi la realtà in cui vivono molte famiglie, che è di estrema povertà economica e culturale, e quello che il Centro Padre Nostro realizza a Brancaccio ha portato alla disponibilità ad aiutarci”.
Nella giornata di oggi, 30 abitanti del quartiere Brancaccio e utenti del Centro, tra i più bisognosi, hanno avuto l’opportunità di sottoporsi gratuitamente ad una visita cardiologica, elettrocardiogramma ed ecocardiogramma negli ambulatori di Maria Eleonora Hospital. Un primo screening, utile per individuare eventuali situazioni di rischio che meritano di essere seguite ed approfondite.
“Questa iniziativa è solo un primo tassello di un progetto più ampio che vede GVM Care & Research impegnato in prima linea al fianco del Centro Padre Nostro – spiega dott. Giuseppe Rago, Amministratore Delegato di Maria Eleonora Hospital –. La volontà del Gruppo è aprire un ambulatorio, una sorta di avamposto sanitario nel quartiere, per rendere le cure accessibili a tutti. Si tratta di una zona di Palermo particolare, con dinamiche sociali molto delicate. A queste persone Padre Puglisi ha dedicato la vita e noi oggi vogliamo contribuire a realizzare uno dei suoi sogni, quello di portare la salute tra la gente”.
Nel progetto anche l’iniziativa, realizzata qualche settimana fa dall’Ospedale palermitano di concerto con l’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia e in particolare con il Dipartimento per l’emergenza Covid presieduto dal dott. Renato Costa, di offrire l’opportunità agli abitanti del Brancaccio di concludere il ciclo vaccinale grazie a una sessione di somministrazioni dedicata.
“Nel quartiere abbiamo in carico circa 600 famiglie, molte delle quali non riescono ad accedere alle visite sanitarie perché non hanno i soldi per pagare il ticket – spiega Artale –. Ma non è solo una questione di mancanza di mezzi, molto spesso chi vive una situazione di disagio non ha la cultura della salute e della prevenzione. Poter contare sulla disponibilità di un Gruppo sanitario che intercetti questi bisogni e dia loro una risposta qualificata significa offrire a queste persone l’opportunità non solo di uscire dall’isolamento sociale e culturale, ma anche di imparare a prendersi maggiormente cura della propria salute”.
“Quella che ci vede impegnati oggi è un’iniziativa nel territorio e per le persone, che fa bene a tutti: ai medici e pazienti, che hanno partecipato con entusiasmo a questa giornata dedicata alla prevenzione – dichiara il dott. Giuseppe Termine, Direttore sanitario di Maria Eleonora Hospital -. La pandemia ha messo in luce le fragilità di alcune aree del territorio che non possono essere ignorate. Maria Eleonora Hospital ha risposto come di consueto a questa “emergenza nella emergenza” mettendosi a disposizione per realizzare progetti dedicati ai cittadini per rendere la prevenzione accessibile a tutti. Intervenire con tempestività su una patologia cardiovascolare, o addirittura prima che si manifesti, significa maggiori possibilità di sopravvivenza del paziente. Per questo la prevenzione è fondamentale, così come è imprescindibile una “sanità circolare” che parta dal territorio, con strutture per la prevenzione e la diagnosi in ogni quartiere, arrivi all’ospedale per il trattamento dei casi acuti e ritorni al territorio per la gestione delle cronicità”.
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