Truffe internazionali e riciclaggio. Blitz in diverse regioni italiane dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo in esecuzione di decine di provvedimenti restrittivi emessi dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, anche ai danni di noti istituti di credito e società finanziarie, e la pubblica fede, nonché di riciclaggio degli illeciti profitti. Nel corso dell’operazione, denominata “Cala s.p.a.”, sono stati sequestrati beni per un valore di circa 10.000.000 di euro. Ulteriori particolari saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle 10.30, presso la palazzina “M” della Procura di Palermo.
“L’associazione voleva aggredire e sottrarre 40 milioni dai fondi del Monte Paschi di Siena attraverso l’accesso abusivo al sistema informatico. Un tentativo non andato a buon fine grazie ai firewall dell’istituto bancario”. Lo ha detto il capo della Procura di Palermo durante la conferenza stampa dell’operazione “Cala spa”, nel corso della quale, stanotte, i carabinieri hanno dato esecuzione a 27 ordinanze di custodia cautelare, a carico di imprenditori, commercianti, consulenti assicurativi e finanziari, programmatori informatici, bancari, avvocato, e persino un banchiere svizzero e un ispettore di polizia in pensione. Nel mirino anche diverse società finanziarie e l’Inps.
Il provvedimento – richiesto dai procuratori aggiunti Leonardo Agueci, Dino Petralia e dai sostituti Calogero Ferrara, Nino Di Matteo e Marzia Sabella – è stato disposto dal gip Lorenzo Jannelli. In azione i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Palermo che hanno inoltre sequestrato 8 complessi aziendali per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro. “E’ una scelta territoriale curiosa – ha detto il procuratore aggiunto Dino Petralia – quella fatta da questa organizzazione criminale. Questa sofisticata organizzata operava con una pluri professionalità veramente di alto livello. In particolare i crackers sono coloro che erano in grado di forzare i sistemi più sofisticati. Non dei semplici hackers, insomma. La Monte dei Paschi ha collaborato con tempestività e grazie a questo è stato possibile non fare allarmare i truffatori, che hanno continuato ad agire senza accorgersi di nulla”.
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