Scommesse illegali Catania, la Gdf sequestra tredici sale da gioco. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito delle attività di contrasto al gioco e alle scommesse illegali, hanno intensificato i controlli scoprendo a Catania e provincia centri scommesse irregolari.
Sono ubicati in vari quartieri della città (Librino, Zia Lisa, Picanello, San Cristoforo, Nesima, San Gregorio) nonché in provincia di Catania (Misterbianco, Gravina di Catania, Aci Catena, Aci Castello).
Le operazioni, frutto di un costante controllo economico del territorio, hanno portato al sequestro di oltre 80 apparati elettronici (personal computer, modem, monitor, lettori ottici, TV).
Denunciate all’Autorità Giudiziaria etnea i 13 gestori per esercizio abusivo di pubbliche scommesse sportive, reato previsto dall’art. 4 della L. 401/89 (che prevede la pena della reclusione da 6 mesi a 3 anni).
In un caso, un internet point, pur essendo affiliato ad un allibratore legale autorizzato ad operare tramite web, parallelamente accettava scommesse su un sito illegale, utilizzando dei conti gioco che anziché essere intestati ai clienti appartenevano ai titolari del centro scommesse.
In altri interventi, le Fiamme Gialle hanno scovato dei punti scommesse completamente abusivi, collegati a siti di allibratori esteri, privi di concessione statale, celati all’interno di esercizi commerciali quali cartolerie o bar.
Le ispezioni hanno consentito di identificare oltre 70 soggetti presenti all’interno delle varie agenzie abusive, tra i quali anche 3 minori di anni 18 e diverse persone con precedenti di polizia.
L’attività di raccolta delle scommesse rappresenta un settore di particolare attenzione per la Guardia di Finanza sia per il danno che provoca all’Erario e agli operatori regolari, sia perché numerose indagini di polizia giudiziaria svolte dai Reparti del Corpo hanno dimostrato che può essere sfruttato per finalità di riciclaggio di denaro da parte della criminalità organizzata.
Le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione (Sent. 23272/2004) hanno stabilito: è reato organizzare, accettare, raccogliere, prenotare scommesse clandestine di qualsiasi genere. Anche solo per via telefonica o telematica e su incarico di un bookmaker fuori dall’Italia.
I Giudici hanno affermato: “La normativa italiana in materia di gestione delle scommesse e dei concorsi propostici, anche se caratterizzata da innegabile espansione dell’offerta, persegue finalità di controllo per motivi di ordine pubblico che, come tali, possono giustificare le restrizioni che essa pone ai principi comunitari della libertà di stabilimento e della libera prestazione dei servizi”.
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