L’organizzazione criminale utilizzava siti internet clonati, apparentemente identici a quelli autorizzati dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, collegati a provider aventi sede all’estero, con lo scopo di effettuare scommesse on line e giocate a casinò virtuali.
L’attività, estremamente remunerativa, veniva svolta in totale evasione fiscale, realizzando un’ingente truffa ai danni dello Stato.
I provider avevano sede in Paesi esteri considerati paradisi fiscali, quali Malta e Lussemburgo, con sede sociale prevalentemente in Svizzera ed Inghilterra.
Tra gli espedienti utilizzati per ingannare i clienti vi era anche quello di utilizzare homepages raffiguranti la Città del Vaticano, cliccando sulle quali si accedeva ad un poker on line. Durante l’operazione sono state sequestrate anche otto società informatiche e numerosi conto correnti postali e bancari.
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