Il Governo annuncia la linea dura, assicurando all’Europa che saranno avviate “tutte le misure necessarie per porre fine ai blocchi”. Tutti gli stabilimenti Fiat sono stati fermi e lo saranno anche oggi con la mancata produzione di ben 4.200 auto. Per Confcommercio c’é il rischio che “l’interruzione di forniture importanti per le imprese e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo alimentare possa impedire alle famiglie di fare la spesa regolarmente già dalle prossime ore”
“La misura è colma: protestare è legittimo ma bloccare l’economia di un Paese è gravissimo”. Lo afferma, in una nota, il presidente nazionale della Cidec, Paolo Esposito. “Auspichiamo che il blocco dell’autotrasporto sia ricondotto nell’ambito della legalità e della convivenza civile – sottolinea il presidente della Confederazione italiana dei Commercianti – salvaguardando i diritti dei cittadini e delle imprese. Questa Italia paralizzata sta producendo danni incalcolabili che il Paese non può permettersi in un momento così delicato per la nostra economia”.
Sulla stessa linea d’onda il premier Monti: “Vogliamo riformare l’Italia nella comprensione delle categorie ma facendo rispettare le leggi”
“I siciliani hanno sofferto per il fatto di non trovare la benzina ai distributori e di trovare gli scaffali dei supermercati vuoti, ma non hanno protestato contro coloro i quali attivavano la manifestazione: si è determinato un collegamento virtuoso tra l’esigenza del Paese di uscire dalle secche della recessione in cui si trova in questo momento e l’opinione pubblica, che si è unita – fattivamente o emotivamente – ad un’azione di protesta vergognosamente ignorata dai mezzi d’informazione per una settimana”. Così il senatore di Grande Sud, Salvo Fleres, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama al dibattito che ha seguito l’informativa del Ministro dell’interno Annamaria Cancellieri sul blocco dell’autotrasporto in Sicilia.
Per l’esponente del movimento arancione “si è saldato un anello tra coloro i quali esprimono un disagio estremamente forte, tanto da determinarli ad attivare iniziative di protesta come quelle che abbiamo visto, e il resto della società: questo è un segnale politicamente fortissimo che non possiamo non cogliere, perché oggi riguarda un territorio e domani riguarderà un altro territorio. La risposta – ha aggiunto – non è solo impedire che qualche esagitato tagli le gomme o eviti l’apertura di un negozio; bisogna impedire che il Paese crolli e che si indebolisca ulteriormente l’economia. È necessario – ha concluso Fleres – che le difficoltà vengano affrontate sul piano politico e non sul piano dell’emergenza dell’ordine pubblico, che certo devono essere pure affrontate quando si verificano i fenomeni di cui stiamo parlando”.
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