Lo sciopero della sanità accreditata privata siciliana, iniziato martedì 21, termina oggi con il corteo che partirà alle 10,30 dalla stazione Notarbartolo in piazza Matteo Boiardo, per arrivare davanti all’assessorato regionale alla Salute della Regione Siciliana in piazza Ottavio Ziino.
Lo sciopero e il corteo sono la conseguenza finale della serrata delle strutture convenzionate in Sicilia con il Servizio sanitario regionale siciliano, che hanno chiuso le saracinesche per protestare contro la decisione dell’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo di ridurre i fondi della spesa sanitaria regionale 2022 di circa 30 milioni di euro.
15 milioni di esami erogati nel 2022 in extra budget non saranno pagati,. Le scelte della Regione non faranno che creare lunghissime liste d’attesa e gravi danni alla salute dei cittadini. In piazza scenderanno i rappresentatnti di cardiologi, odontoiatri, fisiatri, altre branche specialistiche e i laboratori di analisi cliniche.
“Non vogliamo essere gli ‘utili idioti’ della sanità pubblica e del governo regionale in Sicilia. Siano date le giuste risorse economiche per la salute dei cittadini che hanno bisogno di curarsi”. Con queste semplici e lapidarie parole il presidente siciliano di Acap Salute (l’Associazione centri accreditati privati salute), Salvatore Pizzuto, aderisce col sindacato regionale che guida allo sciopero di oggi.
“Siamo presenti – ribadisce Pizzuto – in oltre 400 comuni siciliani comprese aree montane e isole dove la sanità pubblica è assente. Ed è questo il premio? Riducendo l’assegnazione dei fondi alle strutture a noi che abbiamo lavorato anche durante la pandemia covid senza mai fermarci? E’ solo un gesto che esaspera tutta la sanità e tocca in particolare i singoli cittadini costretti, senza il nostro supporto, o ad affidarsi ai tempi biblici delle strutture pubbliche. Per esempio, per quanto riguarda l’ambito della Fisoterapia, noi copriamo, a differenza della sanità pubblica, l’intero territorio regionale siciliano. Senza di noi le conseguenze sono solo lunghe liste di attesa e i tempi di ripresa del cittadino”.
Salvatore Gibiino, coordinatore Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio) adesso rilancia: “Sì, chiederemo le dimissioni dell’assessore Volo. Ma è stata lei a personalizzare la questione” ha dichiarato in un’intervista al QdS.
“Allo sciopero di questi giorni hanno aderito il 95% delle strutture presenti nei capoluoghi di provincia e nei grossi centri. Nelle zone periferiche o nei piccoli centri abbiamo registrato all’80% di serrande abbassate. Siamo decisi a proseguire con la protesta, perché non vediamo più alcuna verso di noi da parte dell’assessore alla Salute regionale, Giovanna Volo, che inizialmente si era mostrata più disponibile”
Alle strutture private convenzionate devono essere pagati 60 milioni di euro di prestazioni extrabudget già eseguite, ma durante l’incontro con i sindacati dei laboratori di analisi l’assessore Volo ne ha offerti solo 10. “Hanno puntato sempre sui 10 milioni di euro, ma così non arriviamo a percepire ciò che ci spetterebbe in termini di legge, cioè 315 milioni, loro così ci darebbero soltanto 293 milioni. In pratica, nel 2021, il nostro aggregato era di 315 milioni, che nel 2022 è stato ridotto a 283 milioni. Parliamo di 32 milioni in meno e nel 2023 ci sono sempre 32 milioni in meno. L’Agenas ha comunicato che le regioni devono incrementare le prestazioni del 20% perché c’è una maggiore richiesta di cura delle patologie aumentate a causa del Covid. Quindi, invece di darci il 20% in più rispetto al 2021 (315 milioni più 20%), loro ci tolgono dai 315 milioni il 15% arrivando a 283 milioni. In definitiva, ci stanno facendo un danno del 35%” aggiunge Gibiino.
Intanto ieri l’assessorato regionale della Salute Giovanna Volo e il dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Requirez si sono incontrati per discutere proprio del potenziamento delle prestazioni di laboratorio e del futuro del personale legato all’emergenza Covid-19.
I punti trattati hanno riguardato l’attività dei laboratori di analisi pubblici e le indicazioni operative sulle prossime contrattualizzazioni con le strutture private, con particolare attenzione alle richieste avanzate dai laboratori privati, ma anche le questioni inerenti al personale dell’emergenza Covid-19 in scadenza di proroga, sottolineando la necessità di una precisa ricognizione dei posti e del fabbisogno economico.
Durante l’incontro sono state perlustrate le possibili soluzioni da portare all’attenzione del governo regionale e avviate le opportune ricognizioni in ogni singola azienda, per garantire la più tempestiva risposta agli sviluppi delle vicende maturate nelle ultime ore. Infine, in merito alla serrata messa in atto dai laboratori privati, l’assessorato registra finora un incremento delle attività assicurate dai laboratori pubblici compreso tra il 15 e il 30 per cento rispetto all’attività ordinaria.
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