Sciopero della scuola, in Sicilia 40 mila persone in piazza tra Palermo e Catania

Trentamila persone a Palermo, diecimila a Catania hanno sfilato oggi contro il disegno di legge Renzi-Giannini su “La buona scuola”. Sono i numeri forniti dalla Cisl Sicilia sullo sciopero nazionale della scuola che in Sicilia ha visto a due manifestazioni. “Il governo Renzi non può far finta di niente – dice il segretario regionale Mimmo Milazzo – ora ha il dovere morale di ascoltare chi la scuola la vive e la conosce, migliorando il testo del ddl“.
La Cisl Sicilia ha anche lanciato una serie di tweet: “#Buonascuola è #scuola di partecipazione, senza superboss d’azienda, con più investimenti, stabilità vera, stipendi europei: #nogiungla”; “#Sindacati e lavoratori oggi in piazza per una #scuola davvero buona: #lunionefalascuola. Il #governo ascolti e apra il confronto sul ddl”;
E in piazza oggi c’erano davvero tutti, sindacati e associazioni, personale docente e non docente, studenti e genitori. “Questa mobilitazione ha un alto valore simbolico – osserva Dionisio Bonomo, della Cisl scuola Sicilia – Perché siamo al di là delle mere rivendicazioni di categoria. In piazza non c’erano solo lavoratori della scuola, è andato un mondo variegato di gente interessata a difendere la scuola pubblica, per il futuro del Paese“. 
Cgil, Cisl e Uil, le cui segreterie regionali nei giorni scorsi hanno adottato un documento sui temi della riforma della scuola, per la prima volta hanno marciato assieme a Snals e Gilda. “Per dire al governo nazionale – ha detto il leader nazionale della Cisl Annamaria Furlan – che questa riforma non va bene, che non crea una buona scuola ma una scuola di serie A e una di serie B”. E aggiunge: “Con il disegno di legge si rischia di far incominciare l’anno scolastico senza aver realizzato le assunzioni. C’è bisogno di un decreto che velocizzi i tempi per assumere i tanti precari della scuola”.