Sciopero Cgil-Uil in Sicilia, manifestazione regionale a Siracusa
SIRACUSA (ITALPRESS) – Manifestazione regionale a Siracusa in occasione della seconda giornata di scioperi indetti da Cgil e Uil per protestare contro la Legge di Bilancio e per rivendicare la piattaforma sindacale. Un corteo è partito da piazza Marconi per dirigersi in piazza Archimede, dove è stato organizzato un sit-in. Presenti diverse sigle di categoria di entrambi i sindacati. In prima fila il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, ed il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.
“La Sicilia non reggerà il peso di una manovra che colpisce tutti, dai giovani agli anziani, alle donne, a tutti i lavoratori. Non reggerà all’assenza di prospettive future a causa della mancanza di politiche di sviluppo e di misure antimeridionaliste come l’autonomia differenziata. Diventeremo più poveri e la nostra terra più deserta. Già ogni anno almeno 20 mila giovani vanno via in cerca di un futuro migliore e la situazione non potrà che peggiorare. Per questo lo sciopero oggi oltre che un diritto è un obbligo e il segnale che viene da Siracusa è che il mondo del lavoro vuole essere protagonista del cambiamento. Questa mobilitazione dunque continuerà finchè non cambieranno le politiche scellerate del governo”, ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, a Siracusa per la manifestazione regionale nel giorno dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil.
“Siamo stretti nella tenaglia di due governi, quello nazionale e quello regionale, che dopo avere blandito i siciliani con false promesse fanno oggi gioco di sponda per affossare ulteriormente la Sicilia – ha sottolineato Mannino -. Il governo Meloni ritiene con evidenza che il Mezzogiorno e la Sicilia siano un peso da sganciare al proprio destino. Il governo Schifani, che dovrebbe essere il primo soggetto a guidare la protesta, parla il politichese e non la lingua degli interessi della siciliani. Per questo i siciliani sono chiamati a reagire, nessuno può più girarsi dall’altra parte, sapendo che non sarà una battaglia di breve durata e che è arrivato il momento di alzare la testa e di prendere nelle mani il proprio destino. Per nuove politiche per lo sviluppo e l’occupazione, contro le disuguaglianze sociali e territoriali, nell’interesse delle lavoratrici, del lavoratori, dei pensionati, delle giovani generazioni”.
“Chiediamo il cambio di questa manovra innanzitutto perché c’è una questione che riguarda i salari e le pensioni che hanno subito una perdita del potere d’acquisto del 15% – ha dichiarato Bombardieri -. E poi c’è un tema che riguarda la sicurezza sul lavoro, il fisco, le pensioni. Invece di affrontare questi argomenti, il Governo ci attacca sul diritto di sciopero. La verità è che si continua a morire sul lavoro, le tasse continuano a pagarle sempre gli stessi e, ancora una volta, si fa cassa sulle pensioni, con risparmi a carico di lavoratori e pensionati di 68 miliardi. E ancora: che fine hanno fatto le politiche per il Mezzogiorno? Come si rilancia l’occupazione? Come si evita la fuga di tanti nostri ragazzi, visto che oggi in Sicilia il numero dei pensionati ha eguagliato quello dei lavoratori? Ebbene speriamo che, in questo Paese, ci sia ancora lo spazio democratico per esprimere il nostro dissenso rispetto ad alcune scelte che non risolvono tutti questi problemi”. “Altrimenti, bisognerebbe chiedersi quale sarebbe lo strumento democratico con cui tutte queste lavoratrici, questi lavoratori, questi giovani, oggi in piazza, possono dire di non essere d’accordo. Dobbiamo sostenere per forza che va tutto bene? Noi non ce la facciamo, perché c’è ancora tanta gente che soffre e che non riesce ad arrivare alla fine del mese, tanti pensionati che sono lasciati da soli, tanti giovani che sono costretti ad emigrare. La piazza e la partecipazione per noi restano strumenti di democrazia per rappresentare un pensiero che non sia completamente allineato. Chiediamo, dunque, rispetto – ha concluso Bombardieri – per tutti coloro che oggi, in Sicilia, e nei prossimi giorni, in altri territori del Paese scenderanno in piazza”.
– foto ufficio stampa Cgil Sicilia –