Il grande pasticciaccio della Formazione professionale siciliana è andato in scena in Quinta Commissione Cultura Lavoro e Formazione dell’Ars questa mattina. Si sono incontrati l’assessore Nelli Scilabra con i rappresentanti degli enti di formazione e i sindacati. L’assessore al Lavoro Ester Bonafede era stata invitata ma non si è presentata.
Un lungo incontro durato quasi due ore alla fine del quale il presidente della Quinta Commissione, Marcello Greco ha dichiarato che: “L’assessore dovrà incontrarsi con il governo nazionale per ottenere i finanziamenti del piano Giovani, il quale potrebbe rifinanziare in parte l’Avviso 20. L’assessore Scilabra ha garantito che nessun ente di Formazione chiuderà. Ma i rappresentanti degli enti temono il contrario”.
“La formazione non si fermerà certo il 7 giugno, quando è prevista la scadenza dell’Avviso 20. I soldi per la Formazione ci sono – precisa l’assessore Nelli Scilabra – ed ammontano a circa 200 milioni di euro. Noi abbiamo chiesto un censimento al Censis, che attraverso le Camere di Commercio, sta sondando quali sono i fabbisogni di ogni provincia. Dobbiamo però rispettare i vincoli del piano giovani, che prevede rispetto all’avviso 20 che l’utenza abbia un’età compresa dai 19 ai 35 anni. Il Piano giovani serve essenzialmente per creare occupazione giovanile. Noi stiamo traghettando tutti quei corsi che facevano capo all’Avviso 20 sul Piano giovani, rispettando però i suoi limiti. Dall’8 giugno il percorso continuerà, non c’è allarmismo né preoccupazioni. Io ho inoltre chiesto l’aggiornamento dell’albo dei formatori – sottolinea l’assessore Scilabra – che non veniva fatto da 16 anni, questo vuole evidenziare come il nostro governo regionale pensa alla tutela dei lavoratori. Un mese fa abbiamo istituito l’Ufficio stralcio che si occuperà di adempiere a tutti i pagamenti arretrati di tutti i formatori, i soldi di alcuni di questi erano già stati stanziati attraverso i Prof e altri bandi. I ritardi nei pagamenti da parte dell’amministrazione non sono nemmeno imputabili a questo Governo. Vanno comunque controllate le finalità dei corsi di Formazione e devono essere approvati solo quei corsi che rispondono ai fabbisogni lavorativi della nostra Regione – precisa l’assessore Scilabra – per evitare che vengano finanziati corsi con un solo studente. I formatori non perderanno il loro posto, anche se l’ente in cui lavorano dovesse chiudere. Chiunque faccia formazione in Sicilia dovrà attingere per forza dall’albo dei formatori. Se un ente di formazione viene chiuso, perché non risponde ai requisiti, il personale di quell’ente sarà inserito nell’albo dei formatori in modo tale che se un altro ente volesse fare formazione dovrà attingere per forza dall’albo regionale”. Il coordinatore regionale del sindacato Snals Cofsal del settore formazione professionale, Giuseppe Milazzo, alla conclusione dell’incontro in Quinta commissione ha sottolineato: “C’è urgenza che gli stipendi dei formatori vengano pagati. Noi valutiamo positivamente gli impegni che ha preso il governo regionale, ma siamo in attesa di atti concreti governativi come la programmazione dei progetti legati alla formazione”. “Noi chiediamo a gran voce degli atti amministrativi per avviare una nuova programmazione per gli enti di formazione, dato che entro il 31 luglio avremo 8 mila lavoratori licenziati – lamenta il presidente di Asef, Benedetto Scuderi – e in mobilità, perché gli enti non erogano più finanziamenti che derivano dall’Avviso 20 che a breve scadrà”.
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