Scendono i casi di nuovi positivi in Sicilia, per il quinto giorno consecutivo ieri si sono registrati meno di mille casi, per la precisione 716 a fronte di circa 33mila tamponi (un numero altissimo), ma altio resta purtroppo anche il numero di decessi: solo ieri altri 35.
Il ministero della Salute indica un dato di quasi tre volte meno rispetto al picco epidemiologico del 13 gennaio con il tasso di positività in flessione dal 9,3 all’8,7%.
Si registra in percentuale una flessione in tutte le province siciliane, tranne che nell’Agrigentino, dove il bilancio è salito del 10%, per il resto: Palermo -22%, Trapani -21%, Catania -33%, Messina -37%, Enna -56%, Caltanissetta -27%, Ragusa -40%, Siracusa -46%.
Il calo dei contagi coincide con la riapertura, in aula torneranno gli alunni delle seconde e terze classi delle scuole medie mentre per le superiori bisognerà attendere lunedì 8 febbraio.
Con un’ordinanza del governatore Musumeci sono state dettate tutte le nuove regole valide fino al 15 febbraio, data in cui, se tutto andrà bene potremmo tornare in zona gialla come la gran parte delle altra regioni.
Un’ordinanza che ha suscitato non poche polemiche perchè affida ai medici di famiglia il compito di fare i tamponi e disporre l’isolamento dei pazienti positivi e dei loro familiari.
Ma i rappresentanti della categoria si ribellano e sostengono che non ci sono le condizioni di sicurezza per effettuare i controlli e che, soprattutto, loro non possono obbligare nessuno alla quarantena.
Ma Musumeci ricorda ai medici che le richieste rientrano negli accordi del novembre scorso, mai attuati, ma che adesso si rendono necessarie.
Per tutta risposta Luigi Galvano, segretario provinciale di Palermo, ricorda che “gli accordi di novembre non sono mai stati attuati perché la Asp avrebbe dovuto mettere a disposizione locali sicuri, in cui effettuare i test a pazienti convocati da noi”.
Ma mentre medici e Regione litigano la Sicilia resta indietro anche sul fronte della campagna vaccinale.
I dati parlano di poco più di 158 mila dosi somministrate con le nuove vaccinazioni praticamente in stallo mentre si attendono le nuove consegne.
Dopo via libera dell’Aifa ad AstraZeneca, si attende dall’8 febbraio, il primo stock da 428.440 dosi al quale seguirà, dalla settimana successiva (15 feb- braio) un’altra consegna di 661.133 dosi.
Un vaccino questo consigliato a chi ha meno di 55 anni, motivo per il quale sul tavolo del governo c’è la rimodulazione del piano, valutando le categorie da immunizzare prima in base ad arrivi e disponibilità.
I dati a livello nazionale parlano di due milioni di vaccini somministrati, con oltre 600 mila persone che hanno ricevuto già la seconda dose. In Sicilia si attendono in settimana anche le dosi di Pfizer e Moderna.
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