Scandalo telefonini all’Ars, ci sarebbe un indagato

Potrebbe essere un impiegato regionale, G.M.C. che dal 2001 ha avuto la password per accedere direttamente al sistema della Telecom, il responsabile dello scandalo scoppiato all’ARS sulle 700 schede fornite a deputati, parenti e amici. L’impiegato avrebbe ricevuto già a novembre un avviso di garanzi…

Potrebbe essere un impiegato regionale, G.M.C. che dal 2001 ha avuto la password per accedere direttamente al sistema della Telecom, il responsabile dello scandalo scoppiato all’ARS sulle 700 schede fornite a deputati, parenti e amici. L’impiegato avrebbe ricevuto già a novembre un avviso di garanzia, notificato dai carabinieri del nucleo Investigativo del Gruppo Monreale, che avrebbero scoperto indagando sulle utenze telefoniche di Massimo Ciancimino, che le sim della Tim con tariffe convenienti destinati ai parlamentari siciliani in realtà venivano utilizzati anche dai loro parenti e amici. Il sostituto procuratore Gaetano Paci avrebbe iscritto nel registro degli indagati G.M.C. che pare fosse l’unico referente dei deputati per l’attivazione delle schede.
Sembra ‘ secondo quanto scrive ‘La Repubblica’ sull’edizione online del quotidiano ‘ che la richiesta alla Telecom non venisse registrata con un contratto fra il singolo e la compagnia telefonica: tutte le schede erano intestate all’Assemblea regionale siciliana, che ha ricevuto una maxi bolletta di oltre 300 mila euro. Il vertice di palazzo dei Normanni, Francesco Cascio ha però chiarito “Nemmeno un euro e’ stato speso dall’ARS per questa vicenda dei cellulari dei deputati”.
La Procura procede anche per il reato di truffa, al momento contro ignoti. È la truffa -scrive ancora Repubblica- che i possessori di 80 schede fantasma avrebbero consumato ai danni della Tim, fornendo false generalità, o indirizzi fasulli, così da schivare le bollette dopo l’obbligo imposto dall’Ars ai 700 possessori delle schede di intestarsi i contratti. I carabinieri della compagnia di Monreale, guidati dal colonnello Pietro Salsano, stanno indagando su eventuali altri sprechi nei servizi di telefonia al parlamento siciliano.
(Teleoccidente)