Sbarco migranti, arriva l’autorizzazione da Malta, accordo con Ue
Sbarco migranti. Dopo 19 giorni in balìa del mare arriva finalmente l’autorizzazione per lo sbarco a Malta. L’annuncio arriva direttamente dal presidente maltese Joseph Muscat.
La Valletta trasferirà sulle proprie navi gli immigrati che saranno poi redistribuiti in otto paesi Ue, all’Italia ne toccheranno circa 15.
Gli altri paesi sono Germania e Olanda (che ne ospiteranno 50 a testa), Francia, Portogallo, Irlanda, Romania e Lussemburgo.
“Ogni ora che passava senza una soluzione non era un’ora di cui andavo orgoglioso” ha dichiarato Muscat, sottolineando che la soluzione “alla fine non è stata trovata dall’Europa” ma dall’intesa multilaterale tra gli stati che hanno deciso di farsi carico delle persone, in cui l’Ue ha certamente avuto un ruolo di mediatrice. Lo stesso Muscat ha ringraziato pubblicamente il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, per «l’importante aiuto».
Sbarco migranti, l’ira di Salvini: non sono stato consultato
Matteo Salvini tuona contro la decisione: «Io non autorizzo niente, vediamo se arrivano… – dice -. Non sono stato consultato, le scelte si condividono e le riunioni si fanno prima non dopo».
Secondo Times of Malta inoltre, l’intesa riguarderebbe la redistribuzione anche degli oltre 200 immigranti già accolti dall’isola nelle scorse settimane: sulle nostre coste potrebbero quindi attraccare ben oltre le «quattro persone in più» prospettate da Conte.
“Grazie alla mediazione del premier Giuseppe Conte raggiunto l’accordo tra Malta e l’Ue per lo sbarco dei migranti di SeaWatch e SeaEye. Le famiglie andranno in vari Paesi europei, noi ne accoglieremo alcune. L’Europa che voglio elabora strategie comuni, rapidamente non dopo settimane”, afferma invece soddisfatto su Twitter il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Sergio Battelli.
Svolta nella notte
La trattativa ha subìto un’accelerata nella notte dopo le parole di Conte che, di fronte alla dura posizione di Salvini sul no allo sbarco, aveva dichiarato in serata che anche «al rigore c’è un limite» e che piuttosto sarebbe andato lui stesso a prendere personalmente donne e bambini «in aereo».
Per il ministro dell’Interno si tratta di una decisone politica destinata ad aprire un precedente nella sua strategia di contrasto ai salvataggi dei volontari in mare.