Sbarco autorizzato per i migranti della Sea Watch, divisi tra 7 paesi

Sbarco autorizzato per i migranti della Sea Watch, lo conferma il senatore del Pd e segretario del partito in Sicilia, Davide Faraone sui social: “Missione compiuta. Gli ostaggi di Salvini e Di Maio stanno per essere liberati. Grazie a tutti i parlamentari del Pd che hanno partecipato alla staffetta democratica, grazie al sindaco di Siracusa e alla sua comunità. La solidarietà vince. Ora chiediamo che si faccia chiarezza sul comportamento di Salvini. Abbiamo fatto un esposto in procura. #SeaWatch”.

Al Viminale stanno in questa fase mettendo a punto le modalità dello sbarco. Si sta dirigendo verso il porto di Catania la nave Sea Watch 3 con a bordo 47 migranti, tra cui diversi minori. Dal Viminale è arrivata una indicazione precisa: la Sea Watch3 deve dirigersi verso il porto di Catania. Il suo arrivo è previsto entro stasera.

La scelta del porto di Catania è determinata dalla presenza di centri ministeriali per l’accoglienza dei migranti minori. I maggiorenni, una volta sbarcati, invece saranno immediatamente trasferiti all’hotspot di Messina.

Al Porto di Catania si sta predisponendo il dispositivo per lo sbarco con il coinvolgimento con tutte le forze dell’ordine, sotto il coordinamento della Prefettura.

Sbarco autorizzato, saranno divisi tra sette paesi

“Tra qualche ora inizieranno operazioni di sbarco dalla Sea Watch. Si è aggiunto anche il Lussemburgo alla lista di Paesi amici che hanno risposto al nostro invito. Non so se altri si aggiungeranno altri. Siamo sette paesi”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte alla stampa dopo aver incontrato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala a Milano questa mattina.

Il ministro dell’Interno Salvini intanto parla di “missione compiuta”: “Missione compiuta! Ancora una volta, grazie all’impegno del governo italiano e alla determinazione del Viminale, l’Europa è stata costretta a intervenire e ad assumersi delle responsabilità. Sei Paesi hanno accettato di accogliere gli immigrati a bordo della Sea Watch3, coordinandosi con la Commissione europea: si tratta di Francia, Portogallo, Germania, Malta, Lussemburgo e Romania”.

“L’obiettivo – ha aggiunto Salvini – è stato anche in questo caso trovare una soluzione che possa conciliare la sicurezza delle persone in mare con quella di un Paese, l’Italia, che non è più disposto a essere il rifugio di tutti i clandestini d’Europa”.

Oltre al Lussemburgo, al patto, hanno aderito Germania, Francia, Portogallo, Romania,  Malta e naturalmente Italia.