Sbarchi in Sicilia, arrivati 537 migranti a Trapani sulla nave Aquarius

Sbarchi in Sicilia. 537 i migranti sono arrivati questa mattina al porto di Trapani a bordo della nave Aquarius, noleggiata dalla Ong Sos Mediterranèe e gestita in partnership con Medici senza frontiere.

I migranti sono stati salvati in acque internazionali al largo della Libia in quattro diverse operazioni. Si tratta di 452 uomini, 85 donne, di cui quattro incinte, tre neonati e 125 minori. Provengono per la maggior parte dall’Eritrea, Algeria, Guinea e Ghana.

Nick Romaniuk, coordinatore dei soccorsi di Sos Mediterranèe ha dichiarato che “Due delle barche che abbiamo soccorso nei giorni scorsi erano decisamente sovraccariche. Sulla base della nostra esperienza, in media, sui gommoni vengono spinte da 120 a 140 persone. Mercoledì c’erano 164 persone, comprese donne e bambini, stipate su un gommone inaffidabile, mentre sabato mattina abbiamo trovato 222 persone su un vecchio barcone da pesca in legno”.

Sbarchi in Sicilia: recuperati anche corpi senza vita

Le forze navali libiche hanno recuperato 11 corpi senza vita durante un’operazione che ha portato soccorso ad altri 83 migranti a cinque miglia nautiche al largo della costa di Sabrata, nella Libia nordoccidentale. I migranti soccorsi, che viaggiavano su un gommone sono sono stati trasferiti nel distretto di Zawiya in un centro contro l’immigrazione illegale.

 

Nel corso del salvataggio, quando hanno visto avvicinarsi la guardia costiera libica, i migranti si sono buttati in acqua senza salvagente pronti a morire urlando ‘no Libia’.

I migranti sono stati trasferiti nell’area portuale di Sciacca. Sono in corso le procedure di identificazione dei nordafricani. Alcuni sono stati accompagnati all’ospedale Giovanni Paolo II per accertamenti.

“Sabato mattina, abbiamo trovato 222 persone stipate in un vecchio barcone da pesca in legno. Questa è stata un’operazione complessa: qualunque reazione di panico avrebbe potuto provocare il capovolgimento della barca e non avrebbe lasciato alcuna possibilità alle decine di persone all’interno del barcone. Solo grazie alla professionalità dei nostri team, al chiaro coordinamento dell’operazione di salvataggio da parte delle autorità competenti, nonché alla cooperazione con altre navi Ong, che è stata evitata la tragedia”, ha aggiunto Nick Romaniuk.