Sbarchi a Lampedusa, sindaco insultato e minacciato per l’accoglienza

Sbarchi a Lampedusa. Continuano gli sbarchi nell’isola, ma se ne parla poco o addirittura non se ne parla affatto, a meno che non accada qualcosa che faccia un’eco mediatica.

Ma il sindaco di Lampedusa Totò Martello sottolinea che gli sbarchi qui non si sono mai arrestati, e che l’amministrazione è stata lasciata sola.

Un barchino con 23 migranti a bordo è approdato nella notte tra lunedì e martedì scorso a Lampedusa. Il secondo arrivo nel giro delle ultime 24 ore nell’isola siciliana: in precedenza un altro natante di piccole dimensioni era riuscito a toccare terra a Lampedusa sfuggendo a ogni controllo con 16 persone.

In entrambi i casi a bordo c’erano anche donne e minori. Tutti i migranti sono stati portati ai centri di prima accoglienza dell’isola per le procedure di identificazione e per avviare le richieste di asilo.

Secondo Martello da gennaio sono sbarcati in 186, il Viminale invece ne conta 226, praticamente 40 in più.

Intanto la politica adottata dal primo cittadino dell’isola che ha sempre dichiarato aperto il porto per chiunque richiedesse un attracco sicuro, non piace a molti. Negli ultimi giorni non sono stati pochi i messaggi di insulti e minacce nei confronti di Martello con la solita frase :”portateli a casa tua”.

Martello viene accusato di avere aperto le porte ai migranti, soprattutto dopo avere detto di recente che i porti “di Lampedusa sono aperti” riferendosi alla nave “Mare Jonio”, con a bordo 49 migranti, tra cui 15 minori.

“Non mi risulta che ci sia un’ordinanza che prevede la chiusura dei porti in Italia e neppure a Lampedusa” ha dichiarato Martello, e aggiunge, “negli ultimi giorni ci sono stati due sbarchi, con decine di persone, tra cui bambini e donne, arrivati al porto direttamente sui barchini”.

Sbarchi a Lampedusa: messaggi di solidarietà per il sindaco Martello

“Solidarietà al sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, che ha ricevuto decine di pesanti messaggi da quando ha dichiarato che ‘i porti dell’isola sono aperti’. Vada avanti e non arretri di un millimetro. Queste intimidazioni sono l’effetto di un clima di odio che ha individuato nei migranti il nemico ‘numero uno’, contro cui alzare l’indice”. Così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, a proposito delle minacce subite dal primo cittadino di Lampedusa.

Solidarietà anche da Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di AnciSicilia: “Esprimiamo solidarietà e vicinanza al sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello  per le decine di messaggi con invettive e minacce ricevute in questi ultimi giorni”. “Un atto che condanniamo fermamente in quanto riteniamo non esista alcuna giustificazione alle minacce e alla violenza,  che consideriamo assolutamente incompatibili con il civile confronto democratico, anche quando si è in forte dissenso“.