CATANZARO (ITALPRESS) – Cerimonia per l’ultimo saluto al Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, scomparsa nella sua abitazione di Cosenza nella notte tra mercoledì e giovedì per un malore. Il suo feretro è stato accolto a Catanzaro per la benedizione del presidente della Cec e arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor, Vincenzo Bertolone.
La camera ardente è stata allestita nella piazza d’accesso alla cittadella regionale a Catanzaro, al cui ingresso è presente il picchetto d’onore in alta uniforme dell’Arma dei carabinieri, oltre ai Gonfaloni del Consiglio regionale, delle cinque Province della Calabria, della Città metropolitana di Reggio Calabria e della Regione Campania. Il servizio d’ordine è garantito dalla Protezione civile regionale e dalla Croce rossa.
Accanto al feretro, insieme ai familiari di Jole Santelli, il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, e l’assessore all’Ambiente Sergio De Caprio. A comporre il primo picchetto istituzionale sono stati i consiglieri regionali Baldo Esposito, Filippo Pietropaolo e Pietro Raso. Il secondo picchetto era composto, invece, dagli esponenti del Partito Democratico: Carlo Guccione, Libero Notarangelo, Nicola Irto e Luigi Tassone.
“Quello che è successo ci fa capire che non bisogna mai sottovalutare la forza della speranza e dell’amore”, ha detto l’assessore De Caprio. “Non è andato via niente, si è radicata nel cuore della gente semplice la consapevolezza che siamo un grande popolo, una grande terra. I calabresi sapranno strappare il diritto alla dignità perchè sanno soffrire”.
A rendere omaggio al feretro della governatrice – accolta dalle note de “Il silenzio – tra le numerose presenze, anche quelle degli ex presidenti della Regione Calabria, Guido Rhodio e Donato Veraldi, e dell’uscente Mario Oliverio. Per volontà della stessa Santelli, la salma sarà cremata e l’urna riposerà nella cappella di famiglia a Malvito, nel Cosentino.
“Jole è entrata nel palazzo e da dentro ha sfondato le porte consentendo a tutti i calabresi di entrarvi. Il suo linguaggio politico resterà vivo per sempre, caratterizzato dalle regole della lealtà e dell’autorevolezza, mai refrattario, ma accogliente. Una luce nel patrimonio politico di questa terra, capace di spezzare i lunghi silenzi istituzionali attraverso i colori del suo progetto”, ha detto il vicepresidente della giunta regionale della Calabria, Nino Spirlì, in occasione della cerimonia per l’ultimo saluto alla governatrice Santelli. “Quella da lei voluta è stata la prima giunta in Italia che ha dato spazio all’omosessualità maschile e femminile senza bisogno di ostentarlo”, ha aggiunto Spirlì ringraziandola “per il suo coraggio e per il suo sorriso”.
Nello spazio allestito nella piazza della cittadella regionale a Catanzaro, dove è stata ospitata la camera ardente, hanno sfilato anche i sindaci calabresi, con la fascia tricolore.
A prendere la parola è stato il primo cittadino della città Capoluogo, Sergio Abramo, il quale ha rimarcato che Jole Santelli “rimarrà un simbolo di coraggio ineguagliabile e le lacrime versate anche da chi non l’aveva mai conosciuta sono la testimonianza del patrimonio di amore e di stima che era riuscita a costruire attorno a se”.
E’ intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, che ha affermato: “La sua più grande opera è stata quella di riuscire ad unire tutto il popolo calabrese cancellando in un colpo anni di divisioni e conflitti. Un messaggio di amore smisurato per la nostra terra che deve orientare le nostre azioni. Per il rispetto straordinario che aveva verso le istituzioni, voleva tutti i consiglieri regionali al suo fianco. La Calabria, terra di colori, oggi può guardare con speranza al futuro”.
Il presidente della CEC e arcivescovo della diocesi di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, prima della benedizione della salma, nella sua omelia ha richiamato un passaggio del Vangelo sulla resurrezione di Lazzaro: “Jole Santelli è stata strappata precocemente da una malattia che non perdona. Davanti alla sua morte inaspettata ci sentiamo ancora più uniti dal senso di fraternità e sorellanza. Dinanzi ad un feretro siamo chiamati tutti al silenzio, alla preghiera. La Calabria oggi è commossa e piange la scomparsa di chi ha anteposto alla sua salute il senso di responsabilità e il bene dei calabresi. La nostra regione trovi ora la forza di unirsi per opporre un argine a chi, ancora una volta, vorrebbe farne terra di facili conquiste e divisioni”. Tra le tante presenze istituzionali, anche quella del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che nell’abbracciare i familiari della Santelli, ha detto: “non l’ho mai percepita come un avversario politico, ma come un’alleata. E il Sud va governato così”.
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