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Terza edizione “Gusta la pecora”: la gastronomia locale di Santa Ninfa

Santa Ninfa si prepara ad accogliere la terza edizione di “ Gusta la pecora ”, la sagra che mira alla valorizzazione della gastronomia locale, delle risorse artigianali e delle potenzialità turistiche.

La pecora della Valle del Belice

La protagonista indiscussa sarà per il terzo anno di fila la pecora della Valle del Belice, di razza ibrida, ottenuta da incroci continui tra ovini sardi, comisani e di specie pinzirita. La selezione continua, da parte del Dipartimento S.EN.FI.MI.ZO.8. della Facoltà di Agraria di Palermo e dall’Associazione Regionale Allevatori, ha contribuito notevolmente a rendere questa razza una tra le migliori nel territorio nazionale, caratterizzata da un’alta produttività e da un’efficace resistenza a condizioni climatiche avverse.

Il sindaco di Santa Ninfa, Giuseppe Lombardino (in foto), interrogato in riferimento alla prima edizione della sagra aveva sottolineato l’importanza dell’evento nella rivalutazione e nella conoscenza del territorio “è importantissimo perché se la gente ci conosce, ci potrà apprezzare sempre di più e questo cosa significa in termini pratici, significa maggior economia e maggior reddito e quindi sostenere la nostra economia che in questo momento ha bisogno di tanto sostegno e di tanto input che venga da fuori”.

I prodotti tipici di Santa Ninfa

L’appuntamento è dunque fissato per il 19 novembre presso Piazza Libertà. A partire dalle dieci del mattino gli stand saranno operativi e ricchi delle specialità tipiche della Valle del Belice. Si potranno gustare prodotti a base di pecore come arrosticini, stigghiola, pecora bollita e arrostita, ragù di agnello, zuppe, cous, cous, zabbina e diversi tipi di formaggi, per tutti i gusti e per tutte le età.

Al cibo, preparato e prodotto a partire unicamente dalle risorse locali, si alterneranno vini e liquori tipici, ma anche il novello olio extra vergine di oliva “ Nocellara del Belice”.

La manifestazione proseguirà alle 10.30 con un momento dedicato ai più piccini, è previsto infatti un laboratorio per la mungitura delle pecora e la trasformazione del latte in ricotta fresca. I bambini saranno seguiti nella produzione da un “mastro formaggiaio”.

Il cibo non sarà l’unico fattore tipico del luogo, alle 15.00 si potrà infatti assistere ad uno spettacolo folkloristico, caratterizzato dalla presenza di diversi gruppi musicali che terranno vivo lo spirito con elementi della tradizione belicina. La sagra è sponsorizzata da Radio Cuore, tra le prime dieci radio italiane, che seguirà l’evento come media partner.

I musei aprono le porte

Anche la cultura occuperà il suo spazio, il museo del centro belicino, il museo di Nino Cordio, la mostra dei reperti archeologici, il museo dell’emigrazione e quello della riserva della Grotta di Santa Ninfa saranno infatti visitabili durante tutto l’arco della giornata.

L’obiettivo finale è quello di una rivalorizzazione del patrimonio storico che di pari passo all’ industria agro-alimentare e a quella del turismo altro non vuole che gettare le basi per uno sviluppo socio-economico del territorio.

Serena Siino

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