La sessantatreesima edizione del festival di Sanremo 2013 comincia in pompa magna con un monologo di Fabio Fazio vestito da becchino che, dandosi la zappa sui piedi considerato quello che poi abbiamo sentito, annuncia il maestoso coro dell’ Arena di Verona .
Luciana Littizzetto, esilarante come sempre, fa il suo ingresso dall’esterno dell’ Ariston con la carrozza di Cenerentola, condotta dal fratello gemello di Obelix vestito da tifoso della Lazio. Dopo una serie di battute e annunciata la novità delle due canzoni per artista , si sono susseguiti sul palcoscenico come da tradizione, emozionati e impomatati, i Big con le loro performance.
Marco Mengoni: vestito da cadavere anni ’80 e pettinato da Fonzie, canta la prima canzone “L’essenziale” il cui ritornello ripete “il mondo cade a pezzi”, come se quegli stessi pezzi stessero uscendo dalla sua bocca. La seconda canzone, scritta anche dalla Nannini, si intitola “Bellissimo” certamente non è autobiografica. Il televoto ha premiato la prima. Per tutte le canzoni, infatti, sarà proprio la gente da casa più la Stampa, a decidere quale canzone far rimanere in gara.
Raphael Gualazzi: con l’espressione da stitico, si esibisce al pianoforte cantando “Senza ritegno”, in tutti i sensi, come fosse il lamento di una prefica addolorata. “Ci basta un sogno” è la seconda canzone, ottima per conciliare il sonno, che sopravviverà alla gara.
Daniele Silvestri: accompagnato da un interprete per sordomuti che assomigliava a Peppino Di Capri, pensavo fosse lui a doversi esibire, ha cantato “A bocca chiusa”. Il titolo dice tutto, soprattutto sul fatto che tra Silvestri e il traduttore, era preferibile il secondo. La seconda canzone “Ho bisogno di te”, ed io di un caffè, questa volta recitata in solitaria, non supererà il turno.
Simona Molinari e Peter Cincotti : lui in tutto il Michael Buble style, lei vestita da Cappuccetto Rosso del terzo millennio. Lui un illustre sconosciuto, lei ha lasciato la voce a casa del lupo . “Dottor Jekyll e Mr Hyde”, la prima canzone, soccomberà a “La felicità”, la seconda, dal titolo originale come quella di Al Bano.
Maurizio Crozza: il comico genovese , ovviamente fuori gara, canta travestito da Silvio Berlusconi. Questa satira non piace al pubblico astante, che a gran voce lo invita a lasciare il palco. Al limite delle lacrime, il comico, cala il tono e prosegue col suo monologo che ci ricorda l’indimenticabile. Voci di galleria sostengono che sia stato proprio l’ex premier a comprare i biglietti della serata ad una delegazione di pidiellini facinorosi, aizzati alla rivolta. “Al mio segnale scatenate l’inferno”, pare abbia comandato Silvio Berlusconi. Segnale , che dopo una subitanea indagine da parte di alcuni magistrati comunisti, pare sia stato inviato in codice poco dopo l’entrata del comico.
Marta sui Tubi: gruppo alternativo e indipendente composto da una briscola di elementi; il chitarrista con la pettinatura da galletto Vallespluga interviene di tanto in tanto nella canzone “Dispari” cantata dal frontman del gruppo, che sulla parte finale del ritornello , forse dimenticandosi le parole, fa la supercazzola. La seconda canzone, più classica come melodia, si intitola “Vorrei”, un condizionale fortunato , visto che supererà la manche.
Maria Nazionale: bel vestito, bella tinta. Vorrei poter dire lo stesso della canzone. “Quando non parlo” , titolo e incipit della lirica, continua con un “mi sto zitta”. “Ma va?“, mi viene da dire. Partner artistica e storica di Nino D’Angelo, si riesibisce con “E’ colpa mia”. Errare è umano, perseverare è diabolico. Buona la seconda, almeno per la giuria.
Toto Cutugno: fuori gara, premiato con un trofeo alla carriera, canta “L’italiano”, un inedito in lingua russa e “Volare” di Modugno, accompagnato dallo strabiliante coro dell’Armata Rossa. Malinconico, eccezionale, coinvolgente. Bravo. Il Festival che vorremmo sempre, quello degli italiani veri.
Chiara: vincitrice del talent-show X-Factor, ha cantato dall’alto dei suoi 200cm “L’esperienza dell’amore”. Forse era meglio che prima , però, facesse altre esperienze: musicali. Il secondo brano “Il futuro che sarà” dalla melodia da Tango delle Capinere, supera il turno. La Bonomelli gli farà causa per concorrenza sleale alla camomilla filtrofiore.
La puntata finisce alle 24.30 con buona pace di tutti, rinviando l’appuntamento a domani per il secondo atto della rassegna(zione).
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