Sanita’: i privati contro la modifica delle tariffe

Resta tesissima la tensione tra gli operatori privati della sanità siciliana e il governo regionale. La protesta nasce da una disposizione firmata dall’assessore Lucia Borsellino che, recependo un decreto…

di redazione

Palermo, 11 Feb. – Resta tesissima la tensione tra gli operatori privati della sanità siciliana e il governo regionale. La protesta nasce da una disposizione firmata dall’assessore Lucia Borsellino che, recependo un decreto ministeriale di alcuni anni fa, modifica retroattivamente le tariffe per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriali. L’assessorato quindi chiederà di rimborsare le somme chieste indebitamente dal 2007 in poi.

Il provvedimento che impone tariffe massime, infatti, è di alcuni anni fa. Era stato prima recepito dal governo Cuffaro, con l’assessore Lagalla, poi bloccato da un ricorso al Tar e quindi non era mai entrato in vigore. Gli operatori della sanità privata erano riusciti a ottenere una sospensiva e le tariffe non subirono modifiche.

Nel frattempo, il Tar si esprime, dando torto ai ricorrenti. Lo farà anche il Cga. I titolari dei laboratori non riusciranno a proporre ricorso in Cassazione entro i termini stabiliti. Così, la sentenza va in giudicato. E l’assessorato, adesso, non ha potuto che prenderne atto: le tariffe sulle quali basare i rimborsi delle prestazioni sono quelle determinate dal decreto di Lagalla. 

 

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Le somme in più percepite attraverso la vecchia tariffazione vanno restituite. Ancora è difficile quantificare la somma complessiva. Ma trattandosi di decine e decine di centri e riferendosi a un arco temporale di oltre cinque anni, si parla già di milioni di euro.

L’assessorato regionale ha già ordinato alle aziende sanitarie provinciali di procedere al recupero nei confronti delle strutture specialistiche delle eventuali maggiori somme erogate. Quindi, a seguito del provvedimento, le strutture potrebbero essere costrette a restituire oltre il 50% delle prestazioni fornite dal 2007 a oggi.

Somme che mettono in ginocchio il settore che, per questo motivo, protesta.