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di redazione
Roma, 7 giu – ”Chiediamo alla Commissione salute
della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome,
convocata domani in via straordinaria a Palermo, di approvare
il punto all’ordine del giorno di inserimento delle reti
reumatologiche, tra gli ambiti di intervento dei progetti
obiettivo di Piano sanitario nazionale 2012”. La proposta, avanzata formalmente dall’assessore alla
sanita’ delle Regione siciliana, Massimo Russo, e gia’
condivisa dal presidente Tondo della Regione Friuli Venezia
Giulia, recepisce le istanze di Cittadinanzattiva –
Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici
(Cnamc), di molteplici associazioni a difesa dei diritti
delle persone con patologie reumatiche, nonche’ delle
societa’ scientifiche. ”Chiediamo a tutti gli assessori alla salute di esprimere
parere positivo a questa richiesta, che oltre a rappresentare
una risposta ad una priorita’ di sanita’ pubblica e alla
questione della sostenibilita’ del Ssn, e’ la dimostrazione
concreta che e’ possibile far partecipare i cittadini e le
loro associazioni rappresentative alla definizione e
all’attuazione di politiche socio-sanitarie in grado di
migliorare concretamente la qualita’ dell’assistenza ai
malati reumatici”. ”Ci rivolgiamo anche al Ministro della salute e al
Ministro dell’economia affinche’ garantiscano velocemente il
riparto del Fondo sanitario nazionale per l’anno 2012 e
assicurino la destinazione del fondo per i progetti obiettivo
di Psn 2012. Lo stop del Ministero dell’economia al riparto
del Fondo sanitario nazionale e alla destinazione del fondo
per i progetti obiettivo di Psn 2012, molto probabilmente
perche’ nel mirino della spending review, ci preoccupa molto
per due motivi. Il primo. Un’ulteriore e improvvisa riduzione
delle risorse per il Ssn, rischia di tradursi ancora una
volta con taglio dei servizi ai cittadini e aumento del peso
dei ticket”. ”Il secondo, l’eventuale abolizione del Fondo destinato
ai progetti obiettivo di Psn 2012, che ammonta a 1,448
miliardi, potrebbe far gola allo Stato centrale nell’ottica
della spending review. Questa misura pero’ andrebbe in
contrasto con l’esigenza di equita’ e uniformita’ di accesso
alle prestazioni”.com
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