ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo grandi aspettative e grandi speranze, le risorse che si sono rese disponibili attraverso il Pnrr ci fanno ben sperare. E’ chiaro che c’è una grande preoccupazione perchè è importante che queste risorse vengano destinate in modo giusto e congruo rispetto alle aspettative e al bisogno di salute. Ciò che abbiamo imparato dalla pandemia è che i modelli organizzativi che abbiamo avuto in questi anni non hanno funzionato, bisogna puntare sul territorio e contiamo che le istituzioni, e noi daremo il nostro contributo, impieghino le risorse bene da poter garantire una sanità del futuro migliore”. Lo ha detto in un’intervista all’Italpress Teresa Calandra, presidente della Fno Tsrm Pstrp (Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione).
“Sul Pnrr la nostra Federazione ha lavorato tanto insieme a tutte le 19 professioni sanitarie attraverso la realizzazione un documento. Dobbiamo guardare a nuovi modelli organizzativi che puntino sulle équipe professionali e non più su singole professioni – ha proseguito – bisognerà puntare sulle competenze già acquisite dai professionisti per tutte le attività che andranno a implementare la telemedicina e sostenere i progetti che guardano al territorio, bisognerà poi guardare alla prevenzione primaria quindi fortificare i dipartimenti di prevenzione e non puntare più solo su una azione di tipo punitivo, ma valutare le criticità dove ci sono e porre dei correttivi”.
Calandra ha ricordato il lavoro degli operatori sanitari in questi due anni di emergenza, sottolineando che “la pandemia ha segnato profondamente i professionisti sanitari che si sono trovati ad affrontare una situazione che nessuno mai avrebbe pensato e immaginato. In questo momento ci aspettiamo che le istituzioni e tutto il Paese riconosca il lavoro fatto e finalmente si prenda cura dei curanti. Abbiamo bisogno di avere un sostegno anche rispetto ai modelli organizzativi, un sostegno che guardi non solo l’attività professionale ma anche un sostegno di tipo psicologico, i professionisti sanitari escono da questi due anni molto provati”, ha aggiunto.
Parlando del blocco delle assunzioni, tema che ha caratterizzato in negativo gli ultimi 10 anni della sanità, Calandra ha evidenziato come “l’iniziativa promossa da FIASO, che noi abbiamo immediatamente colto e sostenuto, vuole proteggere i professionisti che si sono resi disponibili immediatamente durante la pandemia, hanno offerto un servizio al paese encomiabile. L’iniziativa è importante e dobbiamo ringraziare anche il ministro della Salute che ha previsto delle risorse all’interno del Fondo sanitario di oltre 2 milioni per i prossimi tre anni, questo consentirà una stabilizzazione e una sicurezza del posto di lavoro e una gratificazione per quei professionisti che hanno lavorato per tutto il Paese”, ha concluso.
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