Sanita’: da oggi la nuova ricetta medica, addio ai farmaci griffati

Da oggi la nuova ricetta medica. E’ in vigore da 24 ore la norma sulla nuova modalità di prescrizione dei farmaci del Servizio sanitario nazionale con l’indicazione del principio attivo al posto del n…

di redazione

Da oggi la nuova ricetta medica. E’ in vigore da 24 ore la norma sulla nuova modalità di prescrizione dei farmaci del Servizio sanitario nazionale con l’indicazione del principio attivo al posto del nome commerciale. Addio quindi ai medicinali con le griffe, adesso il farmacista dovrà consegnare all’assistito il farmaco dal prezzo più basso contenente il principio attivo indicato nella prescrizione del medico, che a sua volta ha anche facoltà di aggiungere sulla ricetta rossa, oltre al principio attivo, anche il nome commerciale di un farmaco, specificando che esso è “non sostituibile”, ma in tal caso deve giustificare la non sostituibilità con una sintetica motivazione scritta. In questo caso il farmacista dovrà consegnare il prodotto indicato dal medico nella ricetta.

 

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Il Ministero della Salute in una nota esplicativa nei giorni scorsi ha sottolineato che queste disposizioni “non riguardano le terapie croniche già in corso” per evitare possibili, seppur rari inconvenienti nel passaggio da un medicinale all’altro, sia pure di uguale composizione. Resta ferma la possibilità per il paziente, già prevista dal decreto Cresci Italia dello scorso gennaio di richiedere al farmacista un medicinale, sia equivalente che di marca, con lo stesso principio attivo ma con un costo più alto, pagando a proprie spese la differenza di prezzo rispetto al farmaco meno costoso. La norma ha già suscitato reazioni contrastanti.

Per la Federazione italiana dei medici di medicina generale, il provvedimento arriva come un fulmine a ciel sereno. Mentre la Federconsumatori parla anche di potenziali risparmi per 6-700 milioni di euro annui con l’utilizzo dei farmaci equivalenti che “fino ad oggi si attestava in Italia attorno un 16-18% contro quelle di altri Paesi ben più elevate e con punte del 40-50%”. La norma prevista dalla legge sulla spending review, è stata approvata in Senato il 6 agosto scorso, e da ieri è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.