Coronavirus

Sanificazione uffici regionali Sicilia, alcuni dipendenti contagiati

Sanificazione uffici regionali Sicilia. Scatta un piano di pulizia straordinaria e disinfezione in tutti gli uffici centrali e periferici del Dipartimento dei Beni culturali in Sicilia.

Dalla direttiva emerge che alcuni dipendenti di istituti periferici dei Beni culturali sono affetti da Covid-19, alcuni in isolamento e uno ricoverato in terapia intensiva.

Quello appena predisposto è il terzo intervento nel giro di una settimana: il primo è stato effettuato l’8 marzo scorso, il secondo nei giorni del 12 e 13 marzo dopo che un dipendente aveva riferito di essere venuto a contatto con soggetti affetti da Covid-19 e che si era messo in isolamento volontario.

Le operazioni saranno effettuato a partire da domani e fino a venerdì prossimo secondo un calendario definito dai dirigenti delle strutture periferiche. A disporre il piano è stato il dirigente generale dei Beni culturali, Sergio Alessandro, che ha firmato una direttiva per gli interventi di sanificazione negli ambienti di lavoro.

Sanificazione uffici regionali Sicilia: molti contagiati anche tra medici e operatori sanitari

Intanto segretario nazionale del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed Carlo Palermo riferisce che è stata superata la quota di 2mila operatori sanitari, tra medici e infermieri, contagiati dal nuovo coronavirus.

La stima, precisa, “si riferisce complessivamente a medici ospedalieri, medici di famiglia, infermieri e operatori sanitari”. E’ “un numero spaventoso e tale situazione mette purtroppo in ulteriore difficoltà le strutture sanitarie”.

L’Istituto Spallanzani il 15 marzo ha inviato un aggiornamento basato su dati dello European Centre for Disease Prevention and Control e della Protezione Civile dove si evince che tre decessi su 10 con diagnosi di Covid-19 sono avvenuti in Italia: le 1.809 persone decedute nel nostro paese rappresentano infatti il 29,5% delle oltre 6.100 segnalate a livello mondiale.

Siamo secondi solo alla Cina, con il 52,3% dei decessi (percentuale in diminuzione), ovvero 3.203. Dopo di noi l’Iran (10% di decessi) e la Spagna (2,2%).

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