San Giuseppe Jato: il paese Giovanni Brusca ricordera’ le vittime di mafia
Si svolgera’ giovedi’ 21 marzo, a San Giuseppe Jato, la II Marcia della Legalita’, manifestazione promossa in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale Salvatore Riccobono e l’Istituto di istruzione superiore E. Basile
di redazione
Palermo, 18 Mar. – Si svolgerà giovedì 21 marzo, a San Giuseppe Jato, la “II Marcia della Legalità”, manifestazione promossa in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale “Salvatore Riccobono” e l’Istituto di istruzione superiore “E. Basile” di Monreale, in occasione della XVIII “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie”.
La manifestazione si aprirà la mattina, con il concentramento di studenti, cittadini e amministratori previsto per le 9:30 a Piazza del Popolo. Da lì il corteo si muoverà lungo il corso principale (corso Umberto I) e proseguirà fino a Piazza Falcone e Borsellino, dove è prevista una sosta per un momento di riflessione dedicato alla lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie e alla recita di alcune poesie e pensieri affidata agli studenti delle scuole locali.
Il corteo proseguirà poi fino a piazza Caduti di Portella, dove la marcia si scioglierà alle 12:30 circa.
Alla manifestazione sono state invitate le amministrazioni e gli istituti comprensivi dei comuni vicini (Altofonte, Piana deli Albanesi, San Cipirrello, Camporeale, Roccamena) e altre autorità politiche e istituzionali impegnate nella lotta alla mafia: il presidente della Regione Rosario Crocetta, il presidente del Consorzio Sviluppo e Legalità Lucio Guarino, il presidente dell’Associazione nazionale familiari delle vittime di mafia e presidente della Commissione europea antimafia Sonia Alfano.
San Giuseppe Jato, in passato capitale di un “mandamento del terrore” dominato da boss spietati del calibro di Giovanni Brusca, vuole superare il triste inverno che ha coperto il suo nome e il suo territorio con il nero di lutti e il rosso di efferate violenze. La parte sana della nostra comunità rifiuta l’infamia di aver dato i natali ai carnefici di Giovanni Falcone e del piccolo Giuseppe Di Matteo e rivendica con orgoglio i suoi caduti: dal consigliere comunale Salvatore Mineo – ucciso nel 1920 per aver osato sfidare apertamente la cosca mafiosa che allora spadroneggiava – ai caduti della strage di Portella, vittime della prima strage dello Stato repubblicano uccisi nel pianoro tra San Giuseppe Jato e Piana degli Albanesi l’1 maggio 1947.