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di redazione
Diciassette persone arrestate, tra cui la sorella del sindaco, e altre otto denunciate al termine dei controlli che hanno accertato un furto d’acqua di massa ad opera dei condomini di uno stabile di via Salvato, a San Cipirello, in provincia di Palermo. I carabinieri sono intervenuti, insospettiti da una serie di condutture che, partendo dalla condotta principale della rete idrica, appena fuori dalle palazzine della strada, si diramavano prima verso una di queste e poi a ogni singolo appartamento. Nessuno pagava la bolletta dell’acqua in quell’edificio, dove, grazie al sistema ingegnoso di derivazioni e condutture, direttamente e senza contatore, ognuno si riforniva a piacimento.
Dagli accertamenti dell’Aps è risultato che dal 2007, anno in cui la società è succeduta all’Eas nel servizio di rete, nessuno avrebbe mai inoltrato alcuna richiesta di fornitura o regolarizzazione. Il sistema, probabilmente, andava avanti sin dall’assegnazione degli alloggi, nel 2002. I carabinieri hanno così arrestato in flagranza del reato di furto aggravato i 17 assegnatari degli alloggi popolari, presenti o intervenuti durante gli accertamenti, e denunciato in stato di libertà altri otto assenti. Tra gli arrestati pregiudicati e incensurati insospettabili. Dopo la convalida degli arresti, sono stati rimessi in libertà, in attesa dell’ulteriore udienza davanti al gip e il siccessivo dibattimento.
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