Da lunedì, al lavoro in vista di Catania-Verona – La terza sconfitta consecutiva, ottava fuori casa e decima in questo campionato, allontana ulteriormente il Catania dalla zona salvezza, adesso distante 5 punti. Alla luce dell’emergenza dettata dalla classifica, occorre soprattutto mantenere lucidità. Da lunedì, tutti al lavoro in funzione della sfida al Verona, in programma sabato alle 18.00 al Massimino.Modulo accorto – De Canio chiede ai suoi ragazzi molta attenzione, controllo, copertura e ripartenze: il modulo scelto dal tecnico garantisce una doppia cerniera difensiva sulla propria trequarti; la difesa a 5 e il filtro della linea mediana bloccano le iniziative della Sampdoria, le occasioni sono rare e quasi mai i rossazzurri vanno in difficoltà di fronte alla manovra dei blucerchiati. Gioco forza sono le conclusioni dalla distanza che impegnano Frison: al 13° ci prova due volte Gabbiadini, prima è proprio l’estremo difensore rossazzurro a deviare in angolo e pochi secondi dopo il sinistro a giro finisce di poco sul fondo. Il Catania risponde con un tiro dalla distanza di Plasil. La pressione della Sampdoria è costante ma il Catania tiene l’urto, al 19° una girata di Pozzi sottomisura finisce di poco alta; succede poco altro fino alla fine del primo tempo, fatta eccezione per un sinistro dalla distanza di Leto.Serve una svolta La ripresa si apre con gli stessi uomini del primo tempo e anche il tema tattico non cambia, è sempre la Sampdoria a fare la partita mentre il Catania tende principalmente a difendersi; Castro avanza di qualche metro la propria posizione per dare maggiore peso offensivo alla squadra. Al 54° la Sampdoria sfrutta un errore della difesa rossazzurra e passa in vantaggio: Eder all’interno dell’area piccola stacca di testa in anticipo e sfrutta uno spiovente da destra per girare in rete, 1-0. Il gol scombina tutti i programmi del Catania, De Canio deve ridisegnare completamente la squadra: al 57° Peruzzi e Monzon lasciano il posto a Keko e Maxi Lopez; i rossazzurri adesso sono sul campo con 2 punte più Castro, che si sposta a destra, e lo spagnolo che si piazza largo a sinistra. Mihajlovic risponde richiamando Pozzi in panchina, al suo posto subentra Krsticic, il ruolo di punta centrale lo prende Gabbiadini. Il Catania ha estremo bisogno di raddrizzare l’incontro, con tanta voglia ma poca lucidità si riversa nella metà campo avversaria, fatalmente lascia però grandi spazi, nei quali Eder e compagni si lanciano pericolosamente. Al 60° è ancora Eder che impegna severamente Frison, costretto ad allungarsi per deviare il destro a giro. Ancora cambio per il Catania, dentro Boateng e fuori Castro, i rossazzurri arrivano fino alla trequarti ma non riescono a creare occasioni veramente pericolose, Da Costa non deve compiere nessun intervento di rilievo. Al 76° arriva il colpo del ko: lungo lancio per Gabbiadini che si sistema il pallone rientrando sul sinistro, poi sempre col mancino si inventa una parabola a giro che si infila sotto l’incrocio alle spalle di Frison, 2-0. La partita finisce qui, il Catania accusa il colpo e si smarrisce, più che riuscire ad accorciare le distanze rischia di subire il terzo gol ancora con Gabbiadini all’88°, in questa occasione Frison ci mette una grande pezza.Formazioni:Sampdoria (4-2-3-1) Da Costa, De Silvestri, Mustafi, Gastaldello, Costa (80° Regini), Obiang, Palombo, Gabbiadini, Soriano, Eder (85° Wzsolek), Pozzi (55° Krsticic).Catania (5-4-1) Frison, Peruzzi (57° Keko), Gyomber, Legrottaglie, Spolli, Biraghi, Castro (70° Boateng), Plasil, Guarente, Monzon (57° Lopez), Leto.
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