Salvo Geraci, sindaco di Cerda: “Mi difenderò da accuse infamanti”

“Il rinvio a giudizio sui fatti relativi al Venerdì Santo ed alle accuse mosse contro di me dal comandante dei vigili urbani del Comune di Cerda, consentirà di difendermi da un impostura, da tanta infamia e da vicende con le quali la mafia non c’entra nulla. Non ho mai dato indicazioni sul percorso delle processioni e su dove queste dovessero stazionare. Ed ho gia detto tramite il mio legale che i condannati di mafia di Cerda sono lontani dai miei pensieri e dalle mie attenzioni. Ho combattuto la mafia con fatti e atti concreti. Nel mio percorso politico-amministrativo ho sempre combattuto per la legalità, ne sono dimostrazione un bene confiscato alla mafia che da sindaco di Cerda ho adibito a centro di raccolta comunale, la rimozione dalla via Roma della pompa di benzina che negli anni è stata oggetto di attenzione della mafia locale, la nuova caserma dei Carabinieri in una struttura ceduta dal Comune e la nomina nella mia Giunta dell’ex sindaco Mendola, vittima in passato di intimidazione mafiosa. Vengo rinviato a giudizio per fatti rispetto ai quali sono del tutto estraneo, che nulla hanno a che vedere con imputazioni per reati di mafia e che, di contro, scaturiscono proprio da subdole ritorsioni per quello che è stato, da decenni, il mio reale impegno contro esponenti e famiglie mafiose locali, cui appartengono taluni dei miei detrattori. Ora aspetto con fiducia che il processo chiarisca con una sentenza ogni cosa dimostrando liceità del mio agire. Confido di uscirne a testa alta perché sono e resto un uomo perbene che ama il comune che amministra e che svolge le funzioni pubbliche alle quali mi hanno chiamato i cittadini con disciplina e onore”. Lo afferma Salvo Geraci, deputato regionale della Lega e sindaco di Cerda.