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Salvini “Su voto emendamenti green pass avevo informato Draghi”

MILANO (ITALPRESS) – “Noi garantiamo un equilibrio tra il diritto alla salute e quello al lavoro. Se avessimo dato retta a Speranza e a quelli come lui, oggi saremmo ancora tutti chiusi in casa. A fare la fame”.

Lo afferma Matteo Salvini in una intervista al Corriere della Sera dopo che la Lega si è espressa in aula a favore di quelli di Fratelli d’Italia. Partito che, diversamente dalla Lega, è all’opposizione. “Noi abbiamo migliorato il green pass. E del resto, stavo ascoltando la discussione alla Camera e c’era una parlamentare di Forza Italia che sosteneva quello che sosteniamo noi…” aggiunge il leader del Carroccio che poi non vuol sentir parlare di ambigguità: “I vaccini sono entrati in 40 milioni di case, e va benissimo. Il green pass anche va benissimo negli stadi, nei teatri e nelle manifestazioni pubbliche. Ma noi possiamo ancora avere la libertà di chiedere i tamponi gratuiti?”. E poi aggiunge: “mi hanno comunicato che sono saltati fuori la bellezza di 50 milioni di euro destinati ai tamponi gratuiti. Il dubbio è che se io non alzassi un po’ la voce, i 50 milioni poi non salterebbero fuori”. Salvini conferma anche che “Tutti erano informati di tutto”, compreso il premier Draghi.


Sull’aver ritirato i propri emendamenti per poi votare quelli dell’opposizione, aggiunge: “Alla fine noi votiamo tre o quattro emendamenti. E abbiamo ritirato i nostri perché in caso contrario avrebbero messo la fiducia e non ci sarebbe stata una discussione che io invece credo importante”. Su possibili altre sorprese oggi in aula, rassicura: “Se accoglieranno altre nostre istanze, pensiamo a temi come le disabilità e provvedimenti per le famiglie in difficoltà, noi andremo a dormire contenti di aver fatto il nostro lavoro”.


Sul Pd e il suo segretario Enrico Letta che ritengono che la Lega sia inaffidabile per il governo, risponde “Il Pd è ormai il partito dell’ipocrisia. È da un anno che tengono in ostaggio il Parlamento con l’omofobia. E l’autore del provvedimento, Alessandro Zan, sul suo libro scrive come un guardone che ha visto un leghista baciare un altro uomo. Magari in Parlamento ci sono 20 leghisti gay, mai io non glielo chiedo prima di candidarli. E guardi a Siena…”. “Per senso estremo di responsabilità noi abbiamo chiesto a un nostro uomo validissimo, Claudio Durigon, di dimettersi per una frase. Una frase infelice, senza dubbio, ma una frase… Quando a Siena sono spariti miliardi per una gestione che è stata da sempre dello stesso colore, il segretario Letta si candida. Veda lei… Per questo i suoi insulti mi scivolano addosso. Io lavoro per aiutare famiglie e imprese, lui è quello della patrimoniale e della tassa di successione”.

Redazione

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