Salvini in Sicilia. Mentre in ogni città d’Italia ieri, cittadini e istituzioni celebravano il giorno della Liberazione dal fascismo e dall’occupazione nazista, il ministro dell’Interno e vice premier Matteo Salvini era in Sicilia, a parlare di mafia a Corleone, di problemi sociali e disoccupazione a Bagheria, e a deporre fiori davanti la lapide di Emanuele Basile a Monreale.
Una giornata intensa di incontri, comizi e selfie con i sui sostenitori che sono accorsi numerosi ad ascoltare le sue parole rinunciando alla tradizionale sacra arrustuta del 25 aprile.
Il vice premier si è spostato in elicottero e un’imponente dispositivo di sicurezza coordinato dalla Polizia di Stato ha garantito la sicurezza, con agenti anche sui tetti e in tutte le strade limitrofe dei luoghi in cui ha parlato alla gente.
A Bagheria la piazza era gremita, i candidati leghisti siciliani sono riusciti nell’intento di radunare centinaia di sostenitori del loro leader.
Salvini, in jeans e camicia, arriva sorridente tra la gente che lo chiama capitano, lo abbraccia e lo stringe. Nel corso del comizio il vice premier fa riferimento alla legge sulla Legittima difesa sulla lotta all’immigrazione clandestina e sulla riforma della Fornero.
Il ministro non nasconde, anzi sottolinea, che il suo modo “alternativo” di festeggiare il 25 aprile non è un caso ma una questione ideologica: “Oggi la vera liberazione è quella dalla mafia e non le vecchie battaglie, che comunque è giusto ricordare” dice Salvini a proposito del 25 aprile, concentrandosi poi sulle cose importanti “farò una foto con tutti quelli che me lo chiederanno, a costo di restare un’ora” promette.
Non manca la stoccata agli ex amici dei 5stelle dal palco di Bagheria dove invita la folla a votare bene: “Attenti per chi votate a Bagheria, perché quello che doveva essere il sindaco del cambiamento non mi pare abbia ben operato, ma non voglio fare polemica”, un chiaro riferimento al primo cittadino, l’uscente Patrizio Cinque del M5s.
Non poteva mancare un accenno al sindaco di Palermo Leoluca Orlando con il quale da tempo si consuma una battaglia su temi quali diritti dei migranti, accoglienza, porti e l’iscrizione all’anagrafe dei cittadini stranieri.”Orlando chi? Non conosco Orlando – dice ironico – È quello che ogni volta che c’è un barcone che si avvicina alle coste italiane e dico che non c’è nessun porto a disposizione, è pronto a sostenere che Palermo è pronta ad accogliere. Come se in quella città non ci fossero già abbastanza problemi. Si occupi del suo Comune. Il prossimo che prepara gli scatoloni è Orlando. Poi scegliete voi”.
In serata il vicepremier si è spostato a Caltanissetta dove questa mattina ha tenuto un comizio “disturbato” da alcuni contestatori che lo ha accolto al grido di “vergogna” e cantando “Bella ciao” e a cui si è rivolto dicendo: “Uno che crede nel comunismo nel 2019 va abbracciato come un panda. Saluto i comunisti che stanno contestando e ricordo che istituiremo di nuovo l’educazione civica nelle scuole. Se voi amate i clandestini ci lasciate conto corrente e li mantenete voi”. Matteo Salvini è a Caltanissetta per sostenere la candidatura a sindaco di Oscar Aiello.
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