ROMA (ITALPRESS) – L’Ordine Nazionale dei Biologi e la Societa’ Italiana di Genetica Umana esprimono, in una nota congiunta, “forte preoccupazione per l’articolo apparso su alcuni organi di stampa, in particolare sulla rivista Farmacista33 del 19 febbraio scorso, dove si annuncia che ‘le farmacie comunali avvieranno una partnership con un’azienda specializzata nel sequenziamento del Dna’. Nell’articolo si afferma che ‘ogni cittadino potra’ disporre di diagnosi di malattie genetiche rare, conoscere la predisposizione al cancro o a specifiche malattie cardiovascolari’. Queste affermazioni sono in aperto contrasto con le linee-guida per le attivita’ di genetica medica approvate dalla Conferenza Stato-Regioni il 15 luglio 2004, dove si specifica che i test genetici devono essere svolti in strutture qualificate, con personale dotato di specifica professionalita’ e debbano essere necessariamente preceduti e seguiti da una apposita consulenza genetica. Il cosiddetto ‘test diretto al consumatore’ viene ampiamente scoraggiato da tutte le societa’ scientifiche internazionali e negli Usa, dove e’ stato per diversi anni proposto al pubblico, la Food and Drug Administration e’ dovuta intervenire a piu’ riprese per porre un freno a tale pratica. E’ dimostrato inoltre, che tali test, in assenza delle corrette informazioni, generano l’attivazione di percorsi di approfondimento diagnostico-clinico, del tutto inappropriati”. Per l’Ordine dei Biologi e la Societa’ di Genetica Umana “le affermazioni fatte nell’articolo sono gravissime nella misura in cui non si informano i cittadini che i test genetici ritenuti di effettiva utilita’ per il paziente sono svolti a carico del SSN, quando prescritti da uno specialista, e vengono eseguiti presso i laboratori di genetica medica autorizzati”.
(ITALPRESS).
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