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di redazione
Roma, 24 apr – ”Il fenomeno delle ludopatie sta
producendo ricadute sociali che non vengono ancora
riconosciute, ma che hanno effetti disgreganti sia sulle
comunita’ che sulle famiglie, in termini di debiti di gioco,
impoverimento delle persone, vulnerabilita’ di fasce sociali
deboli, nonche’ maggiore esposizione al rischio dell’usura.Pertanto il primo passo da compiere e’ l’approvazione di una
legge quadro che rafforzi le funzioni e le competenze dei
Comuni superando l’ambito della sicurezza e dell’ordine
pubblico allo scopo di tutelare in modo piu’ efficace i
soggetti piu’ vulnerabili, perche’ in giovane eta’ o perche’
bisognosi di cure di tipo sanitario o socio – assistenziale,
ma anche di prevenire le forme di gioco cosiddetto
compulsivo”. Lo ha sottolineato Lorenzo Guerini, sindaco di
Lodi e delegato nazionale al welfare, nel corso
dell’audizione che l’Anci ha svolto oggi pomeriggio davanti
la Commissione affari sociali della Camera, nell’ambito
dell’indagine conoscitiva sugli aspetti sociali e sanitari
della dipendenza dal gioco d’azzardo.Nel suo intervento il delegato Anci ha richiamato
l’attenzione sul tema del potere di regolazione dei sindaci
sugli orari di funzionamento degli apparecchi di gioco,
tornato di attualita’ dopo la sentenza del Tar che ha
dichiarato illegittima l’ordinanza con cui il Comune di
Verbania aveva limitato l’orario di funzionamento delle slot
machine. ”Su questa tipologia specifica di interventi – ha infatti
rilevato il sindaco di Lodi – va ricordato che accanto alla
liberta’ d’impresa meritano di essere tutelati anche i
diritti dei soggetti piu’ deboli”. Per questo il delegato
Anci ha auspicato che ”venga attribuito ai sindaci un potere
di regolamentazione specifico, che li metta al riparo dai
ricorsi dei privati alla giustizia amministrativa”. Cosa
peraltro in linea con la recente sentenza della Corte
Costituzionale n.300 del 2011 che ha espressamente
riconosciuto una sfera d’azione autonoma per gli interventi
che, al di la’ della sicurezza e dell’ordine pubblico,
possano anche evitare effetti pregiudizievoli per il contesto
urbano, la viabilita’ e la quiete pubblica, nonche’ tutelare
i luoghi sensibili, come ad esempio le scuole.In un documento che e’ stato presentato in audizione, l’Anci
ha anche sollecitato ”il potenziamento dei poteri
sanzionatori in capo ai Comuni stessi con l’attribuzione, in
tutto o in parte, dei proventi delle sanzioni
amministrative”; cosi’ come un ”rafforzamento delle
procedure necessarie per l’attribuzione delle concessioni da
parte dell’amministrazione dei monopoli e l’individuazione di
sanzioni piu’ rigorose per il divieto di gioco per i
minori”. Infine l’Associazione, oltre ad una piu’ puntuale
tracciabilita’ degli ingenti flussi di denaro che girano nel
sistema, chiede che il gioco patologico e compulsivo venga
inserito tra le condizioni di dipendenza e quindi nei Livelli
Essenziali di Assistenza (Lea), come avviene gia’ in Francia,
Spagna, Svizzera, Germania, Stati Uniti. Un passaggio questo
che garantirebbe ai giocatori patologici il diritto alla cura
gratuita e quello al mantenimento del posto di lavoro durante
la cura.rus/mpd
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